Pusher in ciabatte tenta di ingoiare la cocaina: salvato e arrestato

Il 38enne marocchino lo scorso luglio era stato bloccato dai carabinieri: minacciava di suicidarsi lanciandosi con il figlio dal balcone

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Sotto casa in ciabatte ha rischiato la vita tentando di ingoiare le dosi di cocaina che stava spacciando, salvato e arrestato dai carabinieri. Lo stesso uomo, che lo scorso 2 luglio – sotto effetto di droghe – voleva lanciarsi dal balcone del quarto piano con il bimbo di nove mesi.

L’ultimo arresto l’altro pomeriggio al quartiere Sant’Ambrogio verso le 14 quando un brianzolo e un albanese poco più che trentenni, a bordo di una Ford Mondeo di colore scuro, hanno imboccato una strada del Seregnese, a due passi di quella stazione ferroviaria già oggetto nei giorni addietro di numerosi servizi di controllo da parte dei carabinieri. Gli uomini dell’Arma arrivati nelle vicinanze del portone d’ingresso di una palazzina di sei piani, hanno accostato e hanno visto uscire da quel portone è un nordafricano che, ancora in ciabatte, è rapidamente salito sull’auto. Proprio in quel momento, i carabinieri della Sezione Radiomobile di Seregno, insospettiti da quell’uomo in ciabatte, sono intervenuti.

Mentre un militare ha boccato i due acquirenti, l’altro si è immediatamente diretto verso il terzo, poi rivelatosi uno spacciatore marocchino che, per nascondere le dosi di cocaina, se ne era già messe in bocca tre per ingoiarle. Il militare, accortosi dell’altissimo rischio in corso, è riuscito a intervenire e, dopo aver bloccato l’uomo, con voce ferma, decisa e perentoria gli ha fatto sputare le dosi. La situazione è stata presto chiarita: l’uomo, un 38enne marocchino irregolare sul territorio con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato trasferito nelle camere di sicurezza della caserma di Seregno. L’arresto è stato convalidato e il processo per direttissima rinviato ad aprile con obbligo di presentazione ai carabinieri da parte dell’imputato. Si rammenta che proprio lo scorso 2 luglio il marocchino aveva minacciato di lanciarsi dal quarto piano con il proprio bimbo di 9 mesi tra le braccia. II carabinieri del Nucleo Radiomobile erano accorsi in seguito alla richiesta pervenuta alla centrale di piazza Prealpi. La convivente dell’uomo aveva segnalato una lite in ambito familiare, i militari avevano trovato la 35enne in stato di agitazione: incinta di 2 mesi, aveva raccontato di essere appena scappata dall’appartamento dopo aver avuto un’accesa discussione con il convivente, il 38enne marocchino, e che lui era rimasto in casa con intenti suicidi insieme al loro figlio di 9 mesi.

I carabinieri, dopo essere riusciti a entrare all’interno dell’appartamento, avevano notato l’uomo a cavalcioni sul parapetto del balcone mentre, con il figlio tra le mani protese all’esterno, minacciava di lasciarlo cadere nel vuoto e di suicidarsi. Grazie a una tempestiva ed efficace opera di negoziazione durata circa 15mminuti i militari, con una scusa – il passaggio di una bottiglietta di acqua –, erano riusciti ad avvicinarsi e, con un gesto fulmineo, a strappargli il bambino dalle braccia, ponendolo in salvo. Dopo alcuni minuti, con un ulteriore espediente, i militari erano riusciti a trarre in salvo l’uomo, che era rimasto ancora a cavalcioni sul parapetto.

Sonia Ronconi