Protesi e corruzione: resta in carcere il rappresentante della Ceraver

Il gip del Tribunale di Monza ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata da Marco Camnasio

Una sala operatoria del Policlinico

Una sala operatoria del Policlinico

Monza, 21 Settembre 2017 - Resta in carcere Marco Camnasio, l'agente per la Lombardia delle protesi ortopediche Ceraver arrestato nell'inchiesta della Procura di Monza per associazione a delinquere e corruzione insieme ai tre chirurghi Claudio Manzini, Fabio Bestetti e Marco Valadè e al responsabile commerciale della società venditrice Denis Panico.

Il gip del Tribunale di Monza Federica Centonze ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata da Camnasio dopo l'interrogatorio di garanzia. Resta invece ancora in attesa di una risposta l'istanza di domiciliari presentata da Panico, su cui la pm monzese Manuela Massenz ha dato parere negativo, così come aveva fatto per Camnasio.

Sono infine ancora in attesa di un interrogatorio con la pm i tre chirurghi ortopedici che, dopo l'interrogatorio di garanzia, non hanno presentato istanze per una misura cautelare meno afflittiva in attesa di chiarire ulteriormente, attraverso il reperimento di documentazione, il loro assunto di avere sempre agito "nell'interesse dei pazienti" per la scelta delle protesi.