Scandalo sanità, interrogatorio-bis dietro le sbarre: Fabio Bestetti chiede i domiciliari

L’ex ortopedico del Policlinico ha raccontato la sua verità al pm

Una sala operatoria del Policlinico di Monza (Radaelli)

Una sala operatoria del Policlinico di Monza (Radaelli)

Monza, 24 setembre 2017 - È tornato a raccontare la sua verità Fabio Bestetti, il chirurgo ortopedico in servizio al Policlinico di Monza fino all’estate del 2015, arrestato a seguito dell’inchiesta della Procura di Monza per presunta corruzione in relazione all’utilizzo di protesi dell’azienda Ceraver. È stato interrogato dal pubblico ministero Manuela Massenz, titolare (insieme alla collega Giulia Rizzo) del fascicolo dell’operazione “Disturbo” che ha portato alla luce un sospetto giro di mazzette nella sanità.

Il suo avvocato, Attilio Villa, ha chiesto per lui i domiciliari: «Abbiamo chiesto noi di essere sentiti – ha spiegato il legale –, abbiamo approfondito alcuni punti della vicenda ed ora attendiamo la decisione in merito alla nostra istanza». Sarà il gip del Tribunale di Monza, Federica Centonze, a dover decidere se attenuare la misura cautelare. Lo stesso giudice che venerdì ha respinto la richiesta di domiciliari presentata dall’agente di zona dell’azienda Ceraver Italia, Marco Camnasio, durante il suo interrogatorio di garanzia avvenuto lunedì scorso in carcere a Monza. E nei prossimi giorni sono attesi nuovi interrogatori anche per gli altri due chirurghi arrestati a seguito delle indagini della Guardia di Finanza di Milano, ovvero Claudio Manzini, responsabile dell’Ortopedia agli Istituti Clinici Zucchi, e Marco Valadè, ortopedico del Policlinico di Monza. Anche per loro, come successo con Bestetti, i rispettivi legali al termine dell’interrogatorio di garanzia non avevano avanzato alcuna richiesta di misure alternative al carcere. Preferendo proporre istanza almeno di arresti domiciliari soltanto in seguito a un secondo “colloquio” con i magistrati.