
Prostitute
Monza, 13 novembre 2015 - Violenza sessuale. Due casi in poche ore. Molto diversi fra loro, molto distanti nei modi e, comunque, ancora tutti da verificare.
Partiamo dal primo, forse il più raccappricciante. Vittima, una ragazza dell’Est, una prostituta. Qualche sera fa, su una delle strade del vizio della Brianza, viene avvicinata da una macchina con cinque uomini a bordo. Forse africani, secondo le prime ricostruzioni. I cinque, da potenziali clienti, si trasformano presto in carnefici. Bloccano la ragazza, forse la picchiano, la incappucciano, la caricano in macchina e la portano via.
La destinazione è un appartamento, non si sa ancora dove, dove la ragazza viene scaricata e violentata a turno dai cinque aggressori. Per tutta la notte. Verrà scaricata solo diverse ore più tardi. E a raccoglierla, impietosito, ci penserà un passante, che con la sua macchina la porterà in ospedale, senza peraltro - forse per timore - lasciare nome e recapito per dare la propria testimonianza agli inquirenti. Sul caso stanno indagando a fari spenti, vista la delicatezza del caso, gli agenti del Commissariato di Polizia di Monza.
Il secondo caso su cui indagano invece i carabinieri della Compagnia di Monza, è invece di natura profondamente diversa, anche se avrebbe a che fare anch’esso con una (presunta) violenza sessuale. Vittima in questo frangente sarebbe una ragazzina di appena quattordici anni. Secondo le prime ricostruzioni effettuate, la giovane qualche giorno fa non sarebbe andata a scuola ma avrebbe accettato l’invito di alcuni amici sudamericani, più grandi di lei. Arrivati nella casa di uno di loro, un ragazzo di diciotto anni, avrebbero preso tutti a bere e sarebbero andati su di giri. A un certo punto, però, il padrone di casa si sarebbe appartato con la ragazzina e avrebbe avuto un rapporto sessuale con lei. Consenziente o no? È tutto da verificare. Di certo, a un certo punto sarebbero rientrati in casa i genitori del presunto violentatore, che sorprendendo il figlio in atteggiamenti più che intimi con la ragazza lo avrebbero picchiato. E il figlio, finito in ospedale, avrebbe telefonato lui stesso al 112 chiedendo l’aiuto dei carabinieri, che a quel punto, dopo aver portato il giovane in ospedale, avrebbero cominciato gli accertamenti del caso. La quattordicenne avrebbe a quel punto raccontato di essere stata violentata ai carabinieri. La visita effettuata sulla ragazza come di prammatica alla Clinica Mangiagalli di Milano sembrerebbe però escludere per il momento la violenza sessuale. Il sostituto procuratore che si occupa delle indagini in entrambi i casi, Franca Macchia, si riserva comunque di delineare con certezza i contorni di entrambe le vicende nelle prossime ore.