
I lavoratori della Peg Perego saranno di nuovo per le vie di Arcore a denunciare i tagli
Arcore (Monza e Brianza) – "Su Peg serve una svolta immediata". Due i traguardi da centrare anche per la politica impegnata a tessere la trama del salvataggio dei posti di lavoro e a mettere in campo il rilancio del sito di Arcore. "La Regione c’è – dice Fabrizio Figini, consigliere di Forza Italia al Pirellone – l’azienda si assuma le proprie responsabilità". "La situazione è gravissima – aggiunge l‘azzurro – con i 95 licenziamenti annunciati siamo di fronte al taglio del 40% del personale, il fatturato è crollato e la strategia industriale è esternalizzare alcune produzioni in Cina, senza una vera prospettiva di ripresa. Non è questo il modo di affrontare il mercato globale.
Peg deve tornare a investire sul proprio capitale umano e sull’innovazione". Palazzo Lombardia "continuerà a fare la propria parte: giovedì sarà all’incontro al ministero delle Imprese – ancora il consigliere – e ha già dato piena disponibilità ad affiancare l’azienda in percorsi di sviluppo. Ma serve un cambio di passo da parte loro: non si può continuare ad affidarsi solo all’ordinato, senza prevedere un sistema più agile e soprattutto senza una visione chiara per il futuro".
Sulla crisi del colosso dei passeggini e dei giocattoli invita "all’unità delle istituzioni" Tommaso Confalonieri, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale. "Il sindaco Bono ha espresso la volontà di sostenere i lavoratori e rilanciare l’area industriale. Anche la Provincia ha denunciato l’assenza di lettura del mercato e gli effetti negativi della delocalizzazione. Non possiamo permettere che una realtà come Peg venga smantellata nell’indifferenza. Il tempo è finito. Servono impegni veri e un piano industriale serio". Chiede conto alla Regione di quanto fatto finora Gigi Ponti, consigliere regionale del Pd, "per diversificare i prodotti, unica strada per dare un futuro all’occupazione e allo stabilimento – spiega –. In audizione si è aggiunto il tema grave della modalità di gestione della cassa integrazione, che prosegue dal 2018. L’uso disinvolto degli ammortizzatori sociali non fa parte della nostra visione di come si affronta una crisi e di come si trattano i dipendenti". "Credo – chiarisce – che la Direzione generale dello Sviluppo economico dovrebbe insistere con la società, che pare non abbia voluto altri incontri, né aiuti di alcun tipo, per capire quali possano essere le prospettive, approfittando magari dell’appuntamento al Mimit della prossima settimana".