Monza, il ponte Colombo chiuso 'licenzia' i commessi

Il passaggio bloccato crea danni ai negozi della zona. Il panificio "L’Ar.Te del Grano" lascerà a casa una persona a gennaio

Matteo Iafelice, titolare del panificio L’Ar.Te del Grano

Matteo Iafelice, titolare del panificio L’Ar.Te del Grano

Monza, 11 dicembre 2018 - Il ponte Colombo semina le prime “vittime” tra i negozi della zona. A partire da gennaio, i commercianti della dovranno tagliare il personale. La chiusura del passaggio ha segnato una diminuzione del 50% del fatturato e in tanti non sanno come affrontare la situazione. A poco sono servite le molteplici richieste dei commercianti degli Spalti, i navigli in stile brianzolo, che costeggiano le sponde del Lambro. Dallo scorso 19 settembre, il ponte che collega via Cristoforo Colombo a via Spalto Santa Maddalena è rimasto chiuso al traffico sia automobilistico sia pedonale per “rischio crolli”. Una barricata che ha tagliato fuori dai giochi i tanti negozi ed esercizi commerciali. «La chiusura pesa tantissimo – ha sottolineato Massimo Peronetti, presidente dell’Associazione Commercianti degli Spalti nata per arginare il calo nel giro d’affari –. Abbiamo visto un drastico abbassamento del fatturato del 50%, tutto questo dovuto alla mancanza di un passaggio tra il centro e il parcheggio di Piazza Cambiaghi».

Strada chiusa e mancanza di alternative. «In inverno, la gente non vuole fare 600 metri in più al freddo o sotto la pioggia», ha aggiunto Peronetti. Problema che va a sommarsi alla mancanza di un marciapiede pedonale in via Spalto Piodo, strada di collegamento tra Piazza Cambiaghi e il cuore degli spalti. Alternative non si prospettano anche per L’Ar.Te del Grano, panificio che aveva aperto i battenti sette anni fa e aveva costruito una propria clientela con il passaggio fra i parcheggi e il centro. «Non so come poter affrontare la situazione – ha lamentato Matteo Iafelice, titolare del panificio – se va avanti così per due anni, non ci sono alternative». Calo del fatturato come una pistola puntata alla tempia. L’Ar.Te del Grano lascerà a casa una delle dipendenti a partire dai primi giorni di gennaio. Lo stesso Iafelice ha invocato un intervento del Comune: «Trovate una soluzione, ci state facendo morire».

Al fianco delle attività della zona anche Domenico Riga, presidente dell’Unione Commercianti di Monza. Riga ha sottolineato come non ci sia nessuna polemica con il Comune «di fronte a una perizia tecnica che sancisce l’insicurezza del ponte è difficile assumere alcune scelte». «Noi ci siamo e non ci tiriamo indietro», ha detto Riga sottolineando come l’associazione di settore sia sempre disponibile a sedersi al tavolo con sindaco e commercianti per portare a casa un risultato positivo. Tra apertura e chiusura, il passaggio pedonale resta la via di mezzo. L’Associazione Commercianti degli Spalti aveva proposto l’apertura di una passerella provvisoria per il passaggio pedonale. Mentre la passerella non è ancora arrivata, nello scorso weekend era comparso un sarcastico striscione che rivendicava «la costruzione di ponti non di muri» usando le parole di Papa Fransecsco. E se nei mesi scorsi molti scavalcavano le transenne ora sono state posizionate reti metalliche. L’Associazione degli Spalti ha finanziato la costruzione di diversi chalet in legno per attirare i tanti monzesi. «Gli chalet di Natale qualcosa hanno fatto», ha concluso il titolare della panetteria L’Ar.Te del Grano, «ma sono perlopiù curiosi che passeggiano, il mio negozio rimane comunque vuoto».