Polo dell’innovazione nell’ex clinica Santa Maria

Il Comune di Seregno ha firmato l’accordo con Arexpo per ospitare aule, laboratori, spazi per piccole e medie imprese, start-up, incubatori e fab-lab

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Era l’area più degradata della città, diventerà il simbolo della rinascita, nonché il luogo della formazione e dell’innovazione: la ex clinica Santa Maria di via Settembrini, insomma, da annoso problema è destinata a diventare una risorsa non solo per la città ma anche per il più ambio bacino brianzolo. Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato un accordo per la predisposizione del progetto di riqualificazione dell’area, tra l’amministrazione comunale e Arexpo, per dare vita a un polo dell’innovazione in grado di ospitare il nuovo ITS, aule, laboratori, spazi per piccole e medie imprese innovative, start-up, incubatori e fab-lab.

Tante belle idee, anche ambiziose, messe nero su bianco con tanto di autografo del sindaco Alberto Rossi e, per Arexpo, l’amministratore delegato Igor De Biasio. La ex clinica Santa Maria torna dunque a essere un punto di riferimento. Lo era per la sanità, quando era in piena attività: casa di cura di alto livello. Poi la lenta dismissione, la cessione all’Inps che pensava di trasformarla in un centro direzionale.

Un progetto, purtroppo, mai decollato. La struttura presto è diventata luogo di degrado. Prima ambientale, con un edificio senza manutenzioni, poi degrado sociale con i ripetuti tentativi da parte degli extracomunitari e dei senzatetto di utilizzarla come riparo occasionale per poter dormire con un tetto sopra la testa. In realtà è diventato via via anche un luogo insicuro, visto che più volte sono volati calcinacci in strada, finché il sindaco Rossi, dopo aver firmato più ordinanze per costringere la proprietà a intervenire, ha cambiato strategia andando a bussare alla direzione nazionale dell’Inps: "Se per voi quel luogo è un problema – ha spiegato ai vertici dell’istituto -, perché non lo cedete a noi che abbiamo già in mente un progetto?".

Detto, fatto. L’Inps, come da perizia eseguita dall’Agenzia delle Entrate, ha accettato di cedere l’immobile per 332mila euro. Altri 57mila euro sono stati necessari per preparare il progetto della demolizione, mentre 542mila euro serviranno per abbattere l’edificio. Non sparirà tutto. Il sindaco ha deciso di conservare la chiesetta, diventerà spazio culturale ed espositivo.

"Come amministrazione abbiamo raccolto una sfida importante e suggestiva – spiega il sindaco Rossi –, ovvero acquisire una delle aree più a lungo abbandonate e dismesse del tessuto urbano e trasformarla in un’opportunità di crescita, sviluppo ed evoluzione della nostra città. Con questo respiro e questa aspirazione abbiamo scelto la collaborazione di un partner prestigioso come Arexpo, confidando che possa trasfondere anche sul nostro territorio la preziosa esperienza maturata in altri contesti urbani. I lavori di programmazione e progettazione sono partiti con un ritmo ed una velocità davvero importante: in alcune riunioni ho potuto vedere già molto ben delineate le linee progettuali di partenza di un progetto che, come pochi altri, ha la forza di cambiare in senso positivo il volto della nostra città e il ruolo della stessa nel più ampio contesto territoriale. Dei tanti percorsi progettuali che abbiamo avviato come amministrazione, certamente questo è tra quelli di cui siamo più orgogliosi".

Gualfrido Galimberti