Viaggio fra i supporter del Monza. Pollakis: tifo, bravi ragazzi e... Berlusconi

Ecco il nuovo gruppo fondato da giovanissimi studenti liceali

Il gruppo Pollakis, nato ufficialmente nel novembre del 2018, conta attualmente su 18 ragazzi, di età compresa fra i 13 e i 16 anni

Il gruppo Pollakis, nato ufficialmente nel novembre del 2018, conta attualmente su 18 ragazzi, di età compresa fra i 13 e i 16 anni

Monza, 3 marzo 2019 - Come simbolo si sono scelti uno dei Looney Tunes, Yosemite Sam, a cui hanno disegnato però una divisa una divisa bianca e rossa. Li puoi trovare in tutte le partite in casa del Monza, nell’angolino più a sinistra della Tribuna, idealmente il più vicino possibile alla curva Sud. Cantano, hanno le loro bandiere, applaudono. Alla fine del primo tempo, stanno provando anche a intonare un coro tutto loro: “E dopo fallimenti e avversità/ Noi oggi come ieri siamo qua/ Orgoglio appartenenza identità/ Magari un giorno andremo in serie A/ Il Monza alè, non tifo per gli squadroni ma tifo per te!”.

E hanno un nome straniero: “Pollakis”, che in greco antico significa «spesso, assiduamente, perché vorremmo seguire il Monza e stargli accanto il più sovente possibile, anche quando le cose non vanno bene» spiegano.

Sulle tribune del Brianteo c’è un gruppo di tifosi nuovo e del tutto originale. Sono ragazzi giovanissimi, dai 13 ai 16 anni, e per la maggior parte sono studenti delle scuole superiori, del liceo classico soprattutto (ecco spiegato il nome che si sono scelti).

Si stanno cimentando in una sfida quasi impossibile al giorno d’oggi. Tifare per la squadre della propria città. In serie C. Hanno fatto la loro comparsa nel novembre del 2017 e piano piano stanno cercando di strutturarsi ed espandersi. Nati da un gruppetto di compagni di classe del liceo classico privato Villoresi e del liceo classico statale Zucchi, stanno facendo proselitismo e contano già diversi compagni di altri istituti della città.

Parecchi già frequentavano il Brianteo, magari al seguito del papà, fino a quando hanno deciso di guardarsi in faccia e provarci da soli. "Non è semplice. In tanti nemmeno sapevano che a Monza esistesse una squadra di calcio, pensavano soltanto ai grandi club, quelli più famosi della serie A. Perché Monza? Ce lo ripetiamo sempre: perché viviamo qui e non vogliamo tifare per una squadra che rappresenta i colori di un’altra città... anche se ovviamente è difficile coinvolgere altri ragazzi quando non si disputano grandi trofei e non si vincono coppe o campionati. Eppure per noi lo stadio è importante soprattutto come luogo di aggregazione e in parecchi stanno scoprendo quanto possa essere bello tifare per questa squadra".

Consapevoli della proprio età e dei propri studi, hanno scelto nomi e simboli pescando a piene mani nella goliardia. Nel frattempo i semi gettati sembrano aver attecchito: "Adesso siamo in diciotto e siamo riusciti anche ad andare in trasferta... a Meda, contro il Renate". Ricorrendo alla buona volontà di qualche genitore che li accompagnasse (la partita si disputava di sera!). E si sono guadagnati già le simpatie, lo scorso anno, della vecchia dirigenza biancorossa: "Il presidente Nicola Colombo ci ha voluti conoscere e ci ha invitati a Monzello, è stato molto gentile".

Ora il Monza si trova a vivere una rivoluzione, con Berlusconi e Galliani. "Non li abbiamo ancora conosciuti di persona anche se ci farebbe piacere: noi andiamo avanti anche senza appoggi, ma è innegabile che incontrarli potrebbe dare un grande impulso al nostro gruppo. Speriamo possano portare il Monza in alto". Una precisazione: "Siamo una piccola realtà, e vorremmo fosse chiaro che non intendiamo metterci al di sopra di chi ha fatto la storia del tifo in questa città..."