"Poi facciamo quattro calcoli e vediamo cosa ci deve dare"

Gli agenti della polstrada indirizzavano automobilisti contravvenzionati e denunciati per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe all’avvocata monzese del Foro di Milano per depositare ricorsi da loro stessi redatti, ottenendo in cambio parte della parcella guadagnata dalla legale. Per questa accusa di corruzione gli assistenti capo Alessandro Masella e Pasquale Ponticelli sono finiti in carcere e l’avvocata Angela Mazzocchi ai domiciliari. Dalle telefonate tra i due poliziotti emerge l’iter. "Ascolta qua ma D. sabato è andato o non è andato?", dice Masella a Ponticelli, che risponde: "no, va giovedì mattina". E Masella: "Ho capito ma io oggi dovevo farne un altro a Como... andavo a prendere pure sta cosa". Ponticelli ammette candidamente che si impegnerà personalmente a redigere il ricorso.

"Poi ti faccio il ricorso eh... tanto già ne ho fatti". E Masella precisa: "Eh ascolta perché poi lo dobbiamo portare dal... anche dall’Angela... per fare tutto il resto... il ricorso già scritto e lei lo va a depositare... perché la maggior parte del lavoro lo faccio io... lei usa solo il suo nome... ma se tu gli dai il ricorso a lei che te lo scrive... lei poi vuole più soldi". I due poliziotti i soldi li prendevano anche dai denunciati. "Mi ha detto che poi ci, ci vediamo per... per tutto lo sbattimento", dice Masella e il collega risponde: "Per tutto lo sbattimento, è chiaro. Poi dopo facciamo quattro calcoli io e te e vediamo quello che ci deve dare". Per la gip si tratta di "una vera e propria triangolazione".