Gli angeli della pizza partono da Ceriano Laghetto: "Aiutiamo i senzatetto di Milano"

Claudio Caputo e i collaboratori delle sue cinque pizzerie una notte la settimana portano cibo e conforto a chi non ne ha

Claudio Caputo e i suoi collaboratori aiutano i senzatetto

Claudio Caputo e i suoi collaboratori aiutano i senzatetto

Ceriano Laghetto, 12 marzo 2018 - Sono le 22.30, la giornata di lavoro è appena conclusa, ma Claudio è convinto che ci sia ancora una cosa da fare. «Vado a Milano a consegnare le nostre pizze ai senzatetto, chi vuole accompagnarmi si faccia trovare qui, altrimenti andrò da solo». Ha scritto così due settimane fa ai suoi collaboratori distribuiti nelle 5 pizzerie che oggi gestisce in altrettanti comuni, dopo essere partito poco più di 7 anni fa da Ceriano Laghetto.

Claudio Caputo e i suoi collaboratori aiutano i senzatetto
Claudio Caputo e i suoi collaboratori aiutano i senzatetto

Dal punto di vista operativo, Claudio e i suoi collaboratori si sono organizzati così: dai diversi forni si preparano circa 60/70 pizze, poi ci si trova insieme nel locale più grande a Rovello Porro per partire con due auto e arrivare a Milano. «Facciamo i portici intorno a piazza Duomo e la stazione Centrale, avviciniamo le persone, cerchiamo di scambiare qualche parola offrendo la pizza. Chiediamo cosa hanno bisogno, se hanno voglia ci raccontano la loro storia. Finiamo intorno alle 3 del mattino, quando la città è deserta, torniamo a casa sfiniti ma anche molto soddisfatti». Claudio Caputo ha solo 31 anni, ha cominciato a dare una mano in pizzeria quando ne aveva 13, perché era la sua passione. 

Claudio Caputo e i suoi collaboratori aiutano i senzatetto
Claudio Caputo e i suoi collaboratori aiutano i senzatetto

Nel maggio del 2010 ha rilevato la prima pizzeria in piazza a Ceriano Laghetto. Poi sono arrivate quelle di Rovello Porro, Fino Mornasco, Olgiate Comasco, Saronno, Lomazzo e, a brevissimo, ci sarà anche quella di Caronno Pertusella. «Ho sempre lavorato con grande passione, sono legatissimo a Ceriano Laghetto perché è stato il primo paese che mi ha dato fiducia e la gente mi ha voluto bene. Anche per questo ho pensato che era giusto fare qualcosa di concreto per aiutare chi non se la passa bene». Nel giro di consegne sulla strada, Claudio e i suoi incontrano sia italiani sia stranieri, sia giovani sia anziani. «Storie di emarginazione, sofferenza, ma anche tanta dignità. Voglio che questa iniziativa diventi un appuntamento fisso, dopo Milano la prossima volta andiamo a Como».