Seregno, pioggia di polemiche sulla festa dei remigini

Troppi partecipanti, molti senza mascherina, all’iniziativa in piazza promossa dal Comune per i bimbi che a settembre andranno a scuola.

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di Gualfrido Galimberti

Tutti in festa per la fine della scuola materna e, in particolare, per chi passerà alla scuola primaria.

Per qualcuno anche fin troppo in festa: i bambini si sono divertiti tantissimo, ma ci sono adulti che storcono il naso per l’iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale che, forse, a causa dell’atteggiamento dei presenti non ha rispettato fino in fondo quella cautela e quella precauzione che si stanno chiedendo per contenere la diffusione del coronavirus. Nel mirino la consegna degli attestati per i bambini che hanno concluso il loro percorso educativo alla scuola dell’infanzia e, con la ripresa delle lezioni a settembre, sono pronti ad affrontare il cammino della scuola primaria. Erano circa 200 i "remigini a distanza", così definiti dal sindaco Alberto Rossi e da Federica Perelli (assessora all’Istruzione), presenti alla serata di giovedì in piazza Risorgimento. Sono quelli che non hanno potuto concludere in classe la loro annata e che ora, con la fine del lockdown, sono stati radunati per la consegna di un attestato. Per loro anche l’occasione per rivedere compagni ed educatrici. L’amministrazione comunale, naturalmente, si è posta il problema del rispetto delle normative: i bambini sono stati suddivisi in due turni per evitare un eccessivo assembramento e le sedie distanziate. Per tutti i presenti un saluto veloce da parte del sindaco e dell’assessora, poi spazio al momento più atteso: lo spettacolo del mago delle bolle.

Il risultato non è piaciuto a qualche seregnese che, attraverso i social network, ha manifestato il suo disappunto: "Passando da piazza Risorgimento ho trovato il più grande e numeroso assembramento della Brianza ad assistere a uno spettacolo organizzato dal Comune. La maggior parte dei presenti era senza mascherina, come tutti quelli che circolano per le piazze. Trovo inutile che la Regione faccia dei regolamenti se poi non vengono seguiti a livello locale".

Non è stata la sparata del solito criticone: il pensiero è condiviso da altri cittadini. "Io ero presente - spiega una cittadina - era un evento organizzato dall’amministrazione comunale. Hanno chiesto l’adesione di un solo genitore e del bambino. Hanno misurato la febbre solo ai bambini e non agli adulti. Sono rimasta disarmata da quanta gente c’era e, ovviamente, c’è chi ha pensato bene di portare tutta la famiglia. Ed era un vero e proprio assembramento".

"Io ero lì con il mio compagno e una coppia di amici - commenta un’altra -. Noi avevamo le mascherine, ma confermo che molta gente era senza".

"Io sono una di quelle che hanno ricevuto l’invito - aggiunge un’altra - avendo una bimba all’ultimo anno di asilo. Subito ho pensato che fosse una follia e che sarebbe stato un mega ritrovo con inutili rischi. L’ho trovato fuori luogo". Una donna, però, sottolinea la responsabilità: "Gli eventi vanno bene, sono i cittadini che devono rispettare le regole". Su questo, a parole e con i like al commento, tutti d’accordo. Poi, evidentemente, all’atto pratico c’è sempre qualcuno che pensa di poter stabilire le regole a suo piacimento.