"Piante bruciate, non è colpa solo della sicccità"

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Il geologo Gianni Del Pero, presidente del Wwf Lombardia, fa un primo bilancio della sicccità. "Gli effetti si sono fatti sentire nei laghetti e nei corsi d’acqua del Parco delle Groane e della Brughiera e, in particolare, a Meda. La Zoca dei Pirutit ha visto scendere in maniera preoccupante il livello del laghetto", spiega il geologo medese.

"Pesci e anfibi sono in sofferenza e anche gli uccelli sono in grave difficoltà. La situazione è la stessa anche per il Lago Azzurro di Lentate e i laghetti della Mordina ai minimi storici, quasi del tutto asciutti. Nei torrenti di Brughiera la fauna è scomparsa e anche la vegetazione ne risente. Anomala la situazione del Tarò che beneficia delle acque depurate dall’impianto di Mariano. La fauna apprezza e nel torrente troviamo un gran numero di cavedani e barbi, ma soprattutto di uccelli, germani, folaghe, gallinelle d’acqua, aironi e, addirittura, il martin pescatore". Ma se per la siccità che ha colpito la Brughiera c’era poco da fare se non aspettare qualche acquazzone refrigerante e idratante (del resto si tratta di torrenti senza sorgenti e di laghetti artificiali) per la vegetazione dei parchi urbani e dei filari alberati della città la situazione appare più preoccupante perché, in questo caso, si poteva e si doveva fare qualcosa. Almeno così sostiene il Presidente del Wwf Lombardia, Gianni Del Pero. "Gli alberi e gli arbusti messi a dimora due anni fa nel CentroMeda, sia quelli nel Parco urbano dedicato a Cesare Tagliabue che quelli piantumati sul fronte di via Indipendenza, non sono sopravvissuti a causa dell’incuria che ha negato loro anche la minima irrigazione. I carpini sono bruciati così come le siepi e l’arredo verde delle aiuole. Non molti anni fa l’area a fianco del CentroMeda era ricoperta da un fitto bosco, disordinato e abbandonato ma vivo, abbattuto per fare spazio a nuovi interventi edilizi. Situazione non diversa quella del Parco Beretta Molla consegnato alla cittadinanza il 23 aprile scorso. Anche qui carpini, aceri e betulle bruciati dalla torrida estate ma anche perché dimenticati".

Sonia Ronconi