Pesce siluro, è caccia al killer dell’Adda

Mille esemplari catturati fra il 2019 e il 2020. Obiettivo, "il salvataggio delle specie autoctone da anni sotto minaccia"

Un pesce siluro

Un pesce siluro

Cornate d'Adda (Monza)  Mille esemplari catturati fra il 2019 e il 2020 e ora la Regione e il Parco Adda Nord aprono la terza stagione di caccia al pesce siluro, il killer dell’Adda. Il controllo della specie "opportunista e invasiva" che mette a rischio l’ecosistema fluviale è stata ordinata dal Pirellone alle riserve affacciate sulle sponde per portare a termine la nuova tranche di disinfestazione. Al centro delle operazioni - elettropesca diurna e notturna e pesca subacquea da parte di sommozzatori esperti - nei tratti più "infestati", in questi giorni che gli esperti indicano come i più prolifici per il ripopolamento. Le aree più battute vanno da Porto e Cornate a Olginate e Brivio, al Toffo e Imbersago, Robbiate e Paderno, Trezzo sull’Adda e Fara, fino a Cassano e Rivolta.

Obiettivo, «il salvataggio delle specie autoctone da anni sotto minaccia". La lista è ricca: riotto, persico reale, cavedano, scardola, vairone, anguilla, tinca, pigo, cagnetta, savetta, gobione, alborella, luccio cisalpino e molte altre, tutte già in difficoltà per diversi fattori e sempre più rare. Tutte messe pesantemente a rischio dal predatore d’acqua, che può raggiungere i 2 metri e mezzo e superare i 100 chili di peso. "La sua crescita rapida – spiegano al Parco - lo mette al riparo da altri pesci o uccelli e gli permette di riprodursi relativamente presto. La riduzione della pressione che esercita anche in termini di occupazione di habitat, favorisce la ricolonizzazione degli esemplari di casa".

Il siluro, o Silurus glanis , è presente in natura nell’Europa centro-orientale, dal fiume Elba al corso superiore del Reno, al bacino dell’Ural, ma dagli anni Sessanta è ospite sgradito nelle acque dolci italiane e oggi vera minaccia nei tratti pedemontani dei fiumi e dei torrenti del bacino del Po. La maggior parte degli esemplari catturati in questi anni è di taglia compresa fra i 60 centimetri e 1 metro e 20. Lo studio di "contenimento" firmato dal Parco risale al 2015 e già allora il siluro risultava presente in tutto l’Adda e nei laghi di Garlate e Olginate. " È stata riscontrata anche la presenza di altri ‘conquistatori’: carpa, rodeo amaro e gardon. In gioco c’è la salvaguardia della biodiversità concretamente minacciata da tutti questi estranei".