di Stefania Totaro Arrivano i rinvii a giudizio per il resto della presunta banda specializzata nel rilascio o rinnovo dei permessi di soggiorno, o la concessione del nulla osta per il ricongiungimento famigliare, a stranieri che non ne avevano i requisiti. Li ha disposti ieri la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Angela Colella per l’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo, che ha già portato alla condanna in abbreviato di Ibraim Saran, l’egiziano residente a Bernareggio ritenuto il promotore del sodalizio criminoso, e al patteggiamento del commercialista di Legnano Luca Salvatore Scordo. Mentre è in corso il processo al Tribunale di Monza nei confronti dell’ispettore della Compagnia della Guardia di Finanza di Monza (ma che era in aspettativa per problemi di salute) Alessandro De Domenico, residente a Bernareggio, del sovrintendente della polizia di Stato in servizio all’ufficio immigrazione del Commissariato di Greco Turro a Milano Giovanni Alongi, di Sesto San Giovanni, e di altri egiziani. Ora alla sbarra il 14 giugno al Tribunale di Monza andranno un’altra ventina di persone, accusate a vario titolo in concorso. Per la maggior parte sono stranieri coinvolti nell’inchiesta (non solo egiziani, ma anche sudamericani e qualche cinese imputati di corruzione) a cui si aggiungono i nomi del messo comunale di Monza Antonio Apicella e del ragioniere Mauro Dante Uggeri di Verano Brianza (già coinvolto in un’inchiesta analoga in passato), che avevano chiesto alla giudice il proscioglimento, ottenuto invece soltanto da una 43enne di Bernareggio accusata di avere falsamente attestato la sua intenzione di ospitare alcuni congiunti di uno straniero per il ricongiungimento familiare. L’unico ad avere chiesto il processo con il rito abbreviato (che prevede uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna), è un altro italiano accusato di corruzione per avere versato ...
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