Basta cemento nel verde: no a Pedemontana

Nove presidi in tutta la Brianza, da Seveso a Desio, da Usmate ad Arcore e Vimercate, organizzati da ambientalisti e comunità

No alla Pdemontana

No alla Pdemontana

Usmate Velate (Monza) -  «Bisogna rivedere il modello di sviluppo. E’ sbagliato. I soldi per il cemento ci sono, per l’ambiente no". Isabella Sangalli del Circolo Gaia Legambiente di Usmate è il volto di "No Pedemontana", la domenica di mobilitazione contro l’autostrada. Da Bovisio a Vimercate, ecologisti e comunità protestano contro il progetto. Nove presidi organizzati dopo che i cantieri dei lotti brianzoli - B2 e C - sembrano vicini a rimettersi in moto – i lavori a Lentate e Vimercate sono già stati aggiudicati – anche se la partita della copertura finanziaria è ancora aperta, di fatto non si sa chi aprirà i cordoni della borsa per un’opera concepita 25 anni fa in una realtà completamente diversa. In corteo anche i gruppi di Desio, Biassono, Arcore, Seveso.

L’allarme è scattato con l’assegnazione del maxi-appalto da 1,4 miliardi relativo alla parte che attraversa il territorio. L’associazione temporanea d’impresa formata da Webuild, ex Salini Impregilo, con Pizzarotti e Astaldi, è prima nella graduatoria delle offerte per portare a termine i due lotti dell’infrastruttura con la formula del general-contractor: progetto, parziale prefinanziamento, costruzione. Ma tutto il denaro ancora non c’è. Le nuove corsie occuperebbero corridoi verdi preservati in tutti questi anni. "E’ una zona che non ha certo bisogno di altro asfalto", spiegano i manifestanti. A Passirano, l’appuntamento è al bosco della Bruciata che verrebbe cancellato, un’oasi di pace e bellezza a due passi dalla Tangenziale. Anche Velasca è scesa in piazza, "l’infrastruttura sventrerà il borgo", spiegano i residenti.

La nuova direttrice Est-Ovest raccorderà la Est con la Bergamasca via Adda. L’impatto sul traffico e sulla qualità della vita "sarà enorme" anche per la sindaca di Usmate Velate Lisa Mandelli che ha lanciato l’allarme sulle incognite del tragitto: "Le stesse amministrazioni coinvolte non ne sanno niente". Il fronte del no conta anche sui comuni. Oltre al danno si teme la beffa. "Teem e Brebemi sono vuote per vai dei costi, succederebbe anche qui": Ma questo è già un passo oltre, comitati e associazioni da sempre contrari al cantiere sperano nel miracolo. «Si pensa anche di affrontare il problema della Diossina presente sulla tratta B2 (da Meda a Bovisio Masciago) con un Progetto Operativo di Bonifica "al risparmio" insufficiente e comunque rischioso a causa della movimentazione di terreno ‘sporco’".