Perde il pc aziendale e inventa una rapina per non dirlo: impiegata nei guai

La donna è stata denunciata per simulazione di reato

I carabinieri

I carabinieri

Le bugie, si sa, hanno le gambe corte. Se poi le menzogne sono decisamente difficili da sostenere e da suffragare con prove concrete, ecco che il castello crolla. E' quello che è successo a una donna di 47 anni di Cremella, in provincia di Lecco. Che è rimasta impigliata nella rete delle proprie bugie. E alla fine ha rimediato anche una denuncia da parte dei carabinieri per simulazione di reato. Tutto sarebbe avvenuto a Veduggio con Colzano, nel Monzese. La donna ha raccontato ai carabinieri della Compagnia di Seregno di essere stata vittima di una rapina a mano armata mentre stava guidando sulla Statale 36: sarebbe stata costretta a fermarsi da un'auto che le ha tagliato la strada, seguita da una moto di grossa cilindrata, il cui conducente l'avrebbe costretta minacciandola con una pistola ad aprire il vetro e consegnargli la valigetta che aveva poggiata sul sedile. All'interno della borsa erano custoditi alcuni documenti aziendali e il pc della società per cui lavora. Un episodio da incubo. Se solo fosse stato vero. I carabinieri hanno poco dopo rilevato, infatti, alcune incongruenze nel suo racconto. Quando la 47 enne è stata riconvocata per delle precisazioni, è crollata ammettendo di essersi inventata tutto.