Desio, parrocchiani in rivolta: "Il prete ha svuotato la chiesa"

Da San Giovanni Battista parte lettera di fuoco all’arcivescovo: "Ha azzerato ogni gruppo persino l’oratorio estivo"

Don Flavio Speroni

Don Flavio Speroni

Desio (Monza e Brianza), 20 giugno 2022 - Ha desertificato tutte le attività oratoriali. E durante le omelie non fa altro che lamentarsi di tasse e costi, chiedendo soldi. Così, la comunità è disorientata e i fedeli scappano. È questa – almeno secondo molti parrocchiani di San Giovanni Battista di Desio – la situazione alla chiesa di via Di Vittorio. Una situazione "ormai insostenibile" che ha portato alcuni fedeli alla decisione di prendere carta e penna e inviare una serie di lettere e email di denuncia, ai rappresentanti della Curia di Milano, fino all’ultima all’arcivescovo monsignor Mario Delpini. "Sono ormai 8 anni e più che don Flavio Speroni presiede la parrocchia e in questo significativo arco temporale è riuscito a smontare, pietra dopo pietra, ogni aspetto di vita comunitaria - sottolineano i parrocchiani - andando a desertificare una ricchezza di valori e di visioni unica, considerando anche la tipologia di quartiere in cui è situata la chiesa".

Un quartiere che conta circa 9mila persone. "Ha svuotato e azzerato qualsivoglia gruppo e attività oratoriana, dal servizio di volontariato presso il bar al coretto dei bambini - proseguono nella missiva -, ha abbandonato i percorsi di cammino per adolescenti demandandoli alle iniziative spontanee dei pochi educatori rimasti, a cui vieta qualsivoglia proposta di vita comunitaria; sta allontanando anche i più piccoli che vengono portati dai genitori in altre parrocchie. Tutto ciò adducendo gli stessi motivi di una mancanza di collaboratori e di una difficoltà organizzativa quando, invece, il vero motivo è che non vuole fare nulla".

La chiesa di S. Giovanni Battista e l’attiguo oratorio hanno spazi enormi che sono sempre stati pieni di vita. Di certo, la pandemia non ha giovato, "e ha fatto un significativo assist a don Flavio, permettendogli di chiudere a chiave definitivamente tutto: l’oratorio feriale 2022 inizialmente programmato è stato subito eliminato, giusto per fare un esempio". C’è poi il tema delle omelie, "che possiamo considerare più dei lamenti su tasse, costi e richieste di offerte. Anche la domenica, la partecipazione alla Messa è in forte calo: si assiste a una migrazione di fedeli verso altre parrocchie". La richiesta è di un incontro urgente con la Curia, "o siamo pronti a una raccolta firme e a rivolgerci a Roma".