Così cambieranno il Parco e la Villa Reale: tutti gli interventi previsti dal masterplan

Dalla torre panoramica a Porta Monza al ristorante nel Serrone: il piano da 55 milioni che ruota attorno al rilancio culturale della reggia. Si punta a raggiungere i 370mila visitatori all'anno

La Villa Reale di Monza e il suo parco

La Villa Reale di Monza e il suo parco

Monza - Una torre panoramica all’ingresso di Porta Monza, il parcheggio ripensato per accogliere la futura fermata Parco della metropolitana e ’tagliato’ da un nuovo viale che dalla rotonda dell’Appiani (l’ambiente costruito a cerniera tra l’ala nord della Villa e il Serrone) arriva dritto a Cascina Bastia destinata a diventare foyer del parco e polo della ristorazione. Il Serrone verrebbe diviso in varie porzioni per ospitare pubblici esercizi affacciati - con un dehor coperto da una struttura in cristallo - verso il roseto e la Corte d’onore della Villa. E ancora una nuova vita tra cultura, didattica e ristorazione alle cascine, la sistemazione dei Giardini reali e anche delle cinque porte di Monza, Vedano, Biassono, Villasanta e San Giorgio attrezzate con Infopoint e servizi. Oltre alla riqualificazione della collinetta di Vedano che ospiterebbe spettacoli all’aperto.

Ecco il Parco di Monza così come lo hanno disegnato i professionisti (la società CLES, Bam! Strategie Culturali, la cooperativa MATE, Studio Silva e lo Studio architetti Benevolo) incaricati dalla Regione di scrivere il Masterplan da oltre 400mila euro. Il faraonico lavoro sul “piano regolatore“ del Parco iniziato un paio di anni fa è arrivato a conclusione. Contando sulla dote di 55 milioni di euro che Regione ha messo a disposizione: 23 sono già stati tematizzati, mentre gli altri 32 verranno spesi per realizzare le proposte del Masterplan. La prospettiva è di avere "il 2026 come anno di chiusura dei cantieri e degli interventi e di inaugurazione di quasi tutte le funzioni rinnovate previste". Il primo intervento da mettere in campo sarà "il rifacimento in maniera coerente e unitaria della segnaletica, e della cartellonistica di tutta l’area del complesso, oltre che della stesura dell’abaco completo di tutte le strutture presenti". Poi potranno essere declinate tutte le funzioni a cui il Parco è destinato.

A cominciare da quella culturale con il riallestimento funzionale del museo della Villa Reale, con la visita agli appartamenti reali che andrà integrata con "un’esposizione digitale e immersiva che ripercorra la storia del complesso nelle sue diverse fasi storiche" e la possibilità di "integrare nei percorsi di visita i giardini storici" con un biglietto integrato. La Villa museo permanente, ma anche sede di esposizioni temporanee e luogo per attività didattiche. Cultura e didattica che troveranno ospitalità anche a Cascina del Sole, al Mulino del Cantone e ai Mulini Asciutti, all’ex Centro Rai progettato da Gio Ponti nel 1954 e da anni abbandonato, e a Villa Mirabello pensata come polo con funzioni "complementari a quelle della Reggia". Per Villa Mirabellino, invece, il destino è ancora un punto interrogativo, essendo ancora di proprietà del Demanio.

Il Parco, però, vuol dire anche paesaggio, ambiente e vocazione agricola. E allora saranno valorizzati il Roseto Niso Fumagalli e il Jardin potagere, il frutteto matematico e il cannocchiale prospettico. "Tra le attività previste anche quelle collegate alla valorizzazione degli elementi di maggiore interesse naturalistico-botanico e paesaggistico - la linea del Masterplan -. Tra questi elementi ci saranno i prati fioriti a rotazione a seconda delle stagioni in corrispondenza dei percorsi di visita", copiando l’esempio della fioritura delle lenticchie di Castelluccio di Norcia, nata con funzioni prettamente agricole, ma diventata evento turistico e culturale nazionale. E allora si punterà anche alla coltivazione (e vendita) di produzioni tipiche locali e di frutti antichi, da integrare con attività agricole e zootecniche già presenti. Confermata la Scuola Agraria a Cascina Frutteto, la Cascina Pariana diventerà un polo didattico della facoltà di agraria dell’università Statale di Milano. Il Parco e la Villa, però, adesso che hanno un piano decennale di rilancio non possono più permettersi di trascurare l’aspetto dell’accoglienza. In un anno , infatti, sono circa 4,6 milioni i visitatori. Una media di 12.600 al giorno.

Certo, un conto sono i prati e i boschi del Parco, un conto è la Villa Reale, ma i professionisti che hanno firmato il Masterplan hanno deciso di utilizzare come parametro di riferimento la Reggia di Venaria Reale che nel 2019 ha raggiunto il picco di 837mila visitatori e che comunque negli otto anni precedenti non è mai scesa sotto i 570mila. Ecco, la Villa di Monza punta a una media di 370mila. Per questo sarà importante creare un brand in grado di attribuire a Villa e Parco un’unica identità culturale, naturale, ambientale, sociale e sportiva, riconoscibile in tutto il mondo.

E quindi , per accogliere i turisti e non soltanto i visitatori della domenica, Cascina Bastia diventerà proprio un polo dell’accoglienza con infopoint, noleggio bici, bookshop, biglietteria, terminal del trasporto pubblico, servizi di ristorazione anche di sera. Un secondo polo potrà essere sviluppato nell’edificio del Serrone della Villa, mentre luoghi ’secondari’ di bar saranno attivati anche a Cascina San Fedele (che resterà casa dell’atletica leggera) e alla Torretta, in aggiunta ai già presenti locali alla Fagianaia, Isolino, Cascina Frutteto e Bar Cavriga.