Pandemia, il Monza e altri guai Odorisio, primo anno da Questore

Dodici mesi alle prese con delinquenza giovanile, violenze sessuali, spaccio e rimpatri decuplicati

Migration

di Dario Crippa

Insediato da pochi giorni (un anno fa), il nuovo Questore di Monza e Brianza, Marco Odorisio decise di andare allo stadio. Monza-Reggina, finale 2-2, allo stadio appena 2mila tifosi, ma i biancorossi puntavano decisi alla promozione. E Odorisio, che è persona attenta e scrupolosa, sa che non c’è miglior sicurezza della prevenzione. E ora che il Monza è in serie A ci è puntualmente arrivato, e tutto è cambiato, ha fatto tesoro anche di quel giorno. E di quella gara.

Dopo una carriera nel Nord Est, fu chiamato in Brianza.

"Non la conoscevo. Una bella realtà. Una provincia da 900mila abitanti, 55 comuni, un’azienda ogni 13,6 abitanti, il sesto Tribunale d’Italia. Una Questura giovane, nata solo nel 2019".

Ci si è calato subito.

"Il territorio parla e bisogna ascoltarlo. Nulla accade per caso".

Prima cosa fatta?

"Il Piano di controllo del territorio, ancora non ce ne era uno, a marzo siamo partiti".

E tante Volanti...

"Da 2 a 3 per turno. La vocazione della Polizia di Stato è aiutare il prossimo, “servire” nel senso più nobile del termine".

I reati? Gli ultimi dati sembrano in lieve rialzo.

"È finita l’emergenza sanitaria, la gente è tornata in strada, e abbiamo aumentato i controlli. Siamo passati da 2.293 persone identificate nel 2021 a 16.840 lo scorso anno, da 909 veicoli controllati a 6.330: questa è prevenzione. Se il giorno dell’Epifania abbiamo catturato nel giro di poche ore un rapinatore in centro è proprio perché sapevamo dove andare a cercare. Se la scorsa estate abbiamo individuato e arrestato per violenza sessuale l’uomo che aveva aggredito una donna che faceva jogging al Parco è perché i nostri agenti lo avevano già denunciato due volte per atti osceni in quei luoghi, sapevamo chi poteva essere e come si muoveva".

Problemi in questo territorio?

"Dopo due anni di pandemia in tanti, giovani soprattutto, sono usciti. E la movida è diventata a volte malamovida".

Fra risse e non solo, 13 locali pubblici hanno dato problemi.

"Sì, ho firmato sospensioni della licenza: si tratta di provvedimenti cautelari, non repressivi".

C’è un problema delinquenza giovanile?

"Viene sempre tutto dalla pandemia, la chiusura delle scuole ha fatto venir meno a volte la sua opera di controllo sociale…"

I ragazzi si sono ritrovati a cercare sfogo per strada.

"Non ci sono gang strutturate però, ma aggregazioni di giovani, anche minorenni, che sotto effetto di alcol e stupefacenti finiscono per delinquere: dall’appropriazione indebita, alla rapina al coetaneo alle molestie ad altre ragazze. E poi...".

Cosa?

"I social fanno da cassa di risonanza alle loro imprese".

E i locali che frequentano?

"Ne abbiamo sorpresi alcuni a vendere alcolici a minorenni senza chiedere un documento di identità, anche quando era evidente che si trattava di ragazzini… ma per fortuna sono un’assoluta minoranza".

La Questura cosa può fare?

"Facciamo tanta opera educativa, incontriamo i ragazzi nelle scuole, teniamo incontri per aiutarli a sviluppare il loro senso di responsabilità, dai 14 anni sono imputabili".

La droga in città?

"C’è una situazione di spaccio al dettaglio evidente, abbiamo individuato aree critiche come la stazione ferroviaria o il quadrilatero attorno a via degli Artigianelli o l’area Cambiaghi, dove abbiamo intensificato la nostra presenza applicando tutte le misure di prevenzione".

Microcriminalità e spaccio… gli arresti non bastano.

"Con i cittadini stranieri ricorriamo anche ad allontanamenti, accompagnamenti alla frontiera o nei Centri di permanenza per il rimpatrio: abbiamo decuplicato i nostri interventi, arrivando a 156 persone allontanate dal territorio di Monza e Brianza".

Sul fronte violenza di genere?

"I codici rossi sono aumentati, la pandemia – costringendo a una convivenza forzata – si è fatta sentire anche nei rapporti famigliari, facendo aumentare i casi di maltrattamento fra le mura domestiche".

La Questura si occupa anche di eventi… e sport.

"Due squadre di calcio in serie C, due di pallavolo in serie A, il Gran premio di Formula Uno…".

E il Monza in A: quanti uomini impegna una sua gara?

"Per l’ultima contro l’Inter circa 200 agenti, di cui 10 funzionari, oltre al sottoscritto. Abbiamo disposto servizi (e mostra un faldone di circa 150 pagine, ndr) a partire dalla stazione ferroviaria, dove era attivo un servizio di navette shuttle, e fino al casello autostradale di Agrate".

È andato tutto bene.

"Sugli spalti è venuto a vedere la partita persino il presidente del Senato, Ignazio La Russa".

I tifosi del Monza? Ogni tanto prendono qualche Daspo...

"Ma abbiamo un rapporto positivo, devo dire che stanno valorizzando questo momento in A".

Per chi tifa Marco Odorisio?

"Milan e Bari, squadra della mia città… e ora anche il Monza".