Fase 2, a Vimercate partono le televisite: l’ospedale arriva a casa

Pastiglie consegnate a domicilio al posto delle terapie in infusione. E ciascuno si farà l’elettrocardiogramma direttamente sul proprio letto

Il direttore Guido Grignaffini

Il direttore Guido Grignaffini

Vimercate, 9 maggio 2020 - L’ospedale arriva a casa, rivoluzione a Vimercate. Il Covid ha innescato la metamorfosi che cambierà faccia ai servizi e al rapporto medico-paziente. La Fase 2 non sarà transitoria. È cominciato tutto quando l’emergenza sanitaria era agli sgoccioli e già ci si chiedeva come sarebbe stata la nuova routine. Per costruire il modello, l’Azienda è partita dai paletti scattati con l’epidemia: limitare gli accessi al minimo, scaglionarli, ricorrere massicciamente alla tecnologia per evitare rischiosi incontri ravvicinati.

Tre indizi di un rebus che hanno spinto verso l’unica soluzione possibile per coniugare sicurezza e prestazioni: le televisite. I primari hanno colto subito l’opportunità, otto specialisti – cardiologi e diabetologi – si sono messi a disposizione e i loro assistiti pure. "Il risultato è sorprendente – spiega Guido Grignaffini, direttore socio-sanitario dell’Asst, regista dell’operazione – al punto che esporteremo la formula porta-a-porta ad altre specialità, neurologia e oncologia. Dove possibile, le terapie in infusione saranno sostituite con pastiglie, consegnate a domicilio". Il coinvolgimento del malato e è uno dei nodi essenziali. Ciascuno si farà l’elettrocardiogramma sul proprio letto, "stiamo valutando l’acquisto delle macchine portatili più affidabili – aggiunge il direttore – i dati finiscono nella cartella elettronica e se ci sono problemi si viene convocati di persona".

Dietro al cambiamento "c’è una mentalità nuova per tutti. Utenti e operatori". La prima visita avviene faccia a faccia "per inquadrare la situazione", poi si passa in Rete. La procedura è semplice: all’ora stabilita scatta un allarme, ci si collega a un link, ritrovandosi subito faccia a faccia col dottore. Si può fare via computer, o via tablet. Continueranno invece come sempre interventi e accertamenti che richiedono l’uso di macchinari come Tac o risonanza. Per sottoporvisi si andrà in ambulatorio. Come per i prelievi - 900 al giorno in Azienda - e per le lastre. Cambia che non saranno più ad accesso diretto come adesso, "ma solo su appuntamento". 

E anche questa è una riorganizzazione senza precedenti. Serve a regolare i flussi di persone in arrivo e a scongiurare assembramenti, solo fra visite e applicazioni, a Vimercate, gli appuntamenti sono 500 al giorno. Un’operazione gigantesca, "ma quasi a costo zero", sottolinea Grignaffini. La telemedicina comporta modesti esborsi per l’adeguamento hardware, "pur garantendo enormi vantaggi come la flessibilità degli orari per chi lavora. Abbiamo fissato appuntamenti alle 18.30 con i medici in smartworking. Addio traffico, addio code". Le ore interminabili trascorse al Cup con gli occhi fissi sullo schermo aspettando il proprio turno diventeranno un brutto ricordo. Prenotazione, accettazione e pagamento si spostano su Internet. La nuova formula sbarcherà anche sul territorio, i primi ambiti di applicazione saranno la neuropsichiatria infantile e il consultorio. "Non è più tempo di gruppi di allattamento o di corsi pre-parto, eppure si tratta di servizi essenziali: traslocano in blocco in Rete".