Ornago, minacce inventate: il sindaco Siccardi chiede i lavori socialmente utili in Comune

Monza e Brianza, Daniel Siccardi è accusato di essersi inviato messaggi minatori. Lui: "Non reggerei il processo". Ma potrà estinguere il reato dove lui stesso amministra?

Daniel Siccardi, sindaco di Ornago

Daniel Siccardi, sindaco di Ornago

Ornago (Monza e Brianza), 12 gennaio 2023 - Per estinguere l'accusa di simulazione di reato ha chiesto la sospensione del processo e la messa alla prova per svolgere lavori di pubblica utilità, da lui individuati nel digitalizzare le pratiche del Comune dove lui stesso è primo cittadino. E' la proposta fatta al Tribunale di Monza dal sindaco di Ornago Daniel Siccardi, accusato dalla Procura di essersi inviato messaggi minatori che alludevano "a una fine tragica", così come i volantini dello stesso tenore trovati nel suo ufficio.

La giudice ha accolto la sospensione del processo, fissato in 8 mesi la messa alla prova ma si è riservata di accogliere il progetto dopo che verrà elaborato nei dettagli. La scelta potrebbe infatti scatenare un conflitto di interessi visto che è Siccardi che gestisce quell'amministrazione comunale. Secondo il legale, invece, è una forma riparatoria adeguata per il contesto digitale in cui il presunto reato si è consumato e che eviterà i costi per affrontare la digitalizzazione comunque necessaria. Si torna in aula a marzo per una verifica.

La rivelazione di essere preso di mira e di avere intenzione di presentare denuncia Siccardi l'aveva fatta su Facebook il 28 aprile 2021. "Lo rivelo per preservare e proteggere le persone a me care e la mia famiglia", aveva detto ottenendo molti slanci di solidarietà. Il sindaco nega di essersi inventato tutto e si difende sostenendo di essere invece vittima di un hacker riuscito a passarsi per lui sulla Rete. "Ho preso la soffertissima decisione di sospendere il processo dopo due anni terribili per me e per la mia famiglia - sostiene Siccardi - Questa vicenda, che per me rimane assurda, ha assorbito energie fisiche, economiche ed emotive tali che non posso più sostenere. Non posso più sottoporre la mia famiglia a continui attacchi e offese per una vicenda in cui io sono vittima. Stento ancora a credere a tutto ciò che è successo".