Omicidio di Ornago, "In cella per due delitti mai esistiti: liberatelo"

Svolta nel giallo di Monza. Il pm: nessun killer, morte naturale di sorella e nipote

Ornago, la sera del ritrovamento

Ornago, la sera del ritrovamento

Ornago (Monza Brianza), 22 Febbraio 2018 - Non ha ucciso la sorella e la nipote. La procura di Monza ha chiesto la scarcerazione di Paolo Villa, il 75enne di Ornago in Brianza arrestato il 10 febbraio con l’accusa di essere l’assassino della sorella e della nipote, la 85enne Amalia Villa e la figlia di lei, la 52enne Marinella Le due donne furono trovate senza vita nell’appartamento che condividevano col pensionato. La sempre più insistente ipotesi dell’innocenza dell’anziano accusato di duplice omicidio volontario, già emersa dalle indiscrezioni sugli esiti delle autopsie sui corpi delle due donne che ne escludevano la morte violenta, ora  è diventata ufficiale.

A confermarla è la richiesta - presentata dal pubblico ministero Emma Gambardella al giudice delle indagini preliminari Cristina Di Censo -di revocare la misura cautelare della custodia in carcere per l’ex assessore comunale. Richiesta motivata dall’assenza dei gravi indizi di colpevolezza. L’uomo, sottoposto a fermo dai carabinieri una decina di giorni fa, è stato trasferito nel frattempo dalla casa circondariale al reparto psichiatrico dell’ospedale San Gerardo a Villa Serena, un trasferimento dettato dalle sue condizioni. Negli ultimi giorni, infatti, si è chiuso sempre di più in se stesso, probabilmente dopo avere realizzato di essere rimasto solo al mondo a causa della scomparsa dell’unica sorella e della nipote con cui viveva, e con i cadaveri delle quali ha convissuto per giorni senza allertare nessuno. Ed è probabile che dopo la scarcerazione resterà ricoverato, in attesa di comprendere quali siano le sue condizioni mentali e dove possa andare a vivere, visto che la sua casa è ancora sotto sequestro. 

Gli ulteriori accertamenti tossicologici e istologici sui cadaveri di madre e figlia chiariranno forse la causa precisa dei loro decessi. Se si è trattato, cioè, di due morti per cause naturali, come sembrerebbero avvalorare i risultati dell’autopsia, dei rilievi effettuati dai Ris e delle indagini dei carabinieri, oppure di un malore della madre provocato dal possibilesuicidio della figlia, sui cui polsi sono stati riscontrati dei tagli. Marinella aveva avuto in giovane età un periodo di depressione a causa di una relazione sentimentale finita male (a quel periodo potrebbero risalire le lesioni),e soffriva per una profonda ulcera su un piede, che potrebbe essere stata la causa del forte sanguinamento. Così la dinamica della doppia morte rischia di restare un giallo per sempre. Ed è ancora da capire chi ha pulito il sangue nella camera da letto dove le donne sono state trovate morte, vegliate per almeno una settimana da Paolo Villa, un passato da assessore, attivo nel mondo del volontariato ma un presente di lento e costante declino. Intanto il difensore di Paolo Villa, l’avvocato Maura Traverso, esprime soddisfazione per la decisione della procura di fare retromarcia e rinuncia al ricorso al Tribunale del riesame deciso per ottenere la scarcerazione.