Operaio schiacciato "Un errore umano causa dell’infortunio mortale"

Migration

"Gli accertamenti sul macchinario non hanno fatto emergere alcuna anomalia nel funzionamento quindi è stato un errore umano a provocare l’infortunio mortale". Questa è la tesi della difesa degli imputati, sulla base di quanto ricostruito dai loro consulenti tecnici di parte, al processo al Tribunale di Monza per la tragica fine di Giovanni Spagnoli, operaio di 51 anni di Limbiate, deceduto per asfissia toracica il 6 luglio del 2018 in una ditta di Cesano Maderno, dopo essere rimasto schiacciato tra il cestello della piattaforma aerea che si è ribaltato e la grata di una finestra. Ora alla sbarra per concorso in omicidio colposo si trovano i titolari di due aziende: quella a cui la ditta aveva appaltato i lavori sul tetto del capannone danneggiato dal maltempo e quella a cui l’appaltante si era rivolta per il noleggio della piattaforma. I familiari della vittima si sono costituiti parti civili. Sotto la lente una leva manuale per sollevare il cestello, che per motivi da accertare si è ribaltato di 90 gradi. Si torna in aula il 19 maggio.

S.T.