Desio, omicidio Vivacqua. Assolta la moglie

Condannati a 23 anni quello che per l'accusa era l'altro mandante e l'intermediario, egastolo ai due sicari

L'imprenditore Paolo Vivacqua venne ucciso nel suo ufficio a Desio

L'imprenditore Paolo Vivacqua venne ucciso nel suo ufficio a Desio

Monza, 9 dicembre 2015 - Due ergastoli, due condanne a 23 anni e un'assoluzione.

Questa la sentenza decisa dalla Corte di Assise di Monza per l'omicidio di Paolo Vivacqua, il rotamat siciliano ucciso il 14 novembre 2011 con 7 colpi di pistola nel suo ufficio di Desio.

I giudici hanno inflitto la pena massima a Antonino Giarrana e Antonino Radaelli, ritenuti gli esecutori materiali del delitto.

Hanno invece ottenuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate, facendo scendere la pena a 23 anni di reclusione, il presunto intermediario Salvino La Rocca e colui che ne avrebbe chiesto l'intermediazione, Diego Barba, che era ritenuto dalla Procura di Monza il mandante dell'omicidio insieme alla presunta amante Germania Biondo, moglie della vittima, che invece è stata assolta dai giudici.

La donna, per cui il pm Donata Costa aveva chiesto la condanna a 23 anni (e l'ergastolo per tutti gli altri imputati) è l'unica ad avere già ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute o da ora torna libera.

Gli imputati condannati dovranno pagare in solido il risarcimento dei danni alle parti civili (la nuova compagna romena di Paolo Vivacqua e il figlio da lui avuto, i tre figli del rotamat e la nuora) con una provvisionale di 50 mila euro ciascuno.

"Avrei voluto vedere la faccia dei miei figli", ha detto in lacrime dopo la sentenza di assoluzione Germania Biondo, che era stata allontanata dai figli dopo il suo arresto per l'omicidio del padre.

Tra 90 giorni le motivazioni della sentenza.