"Condanna anche per la moglie del rotamat Paolo Vivacqua"

Lo chiede la pubblica accusa al processo di appello per l'omicidio dell'imprenditore di Desio freddato a colpi di pistola

La moglie di Vivacqua è stata assolta in primo grado

La moglie di Vivacqua è stata assolta in primo grado

Desio (Monza Brianza), 8 Giugno 2017 - "Condannate a 23 anni e mezzo la moglie di Paolo Vivacqua e confermate le pene per i coimputati".

Questa la richiesta presentata dal sostituto procuratore generale al termine della sua requisitoria al processo davanti la Corte di Assise di Appello di Milano per l'omicidio del rotamat siciliano ucciso il 14 novembre 2011 con 7 colpi di pistola nel suo ufficio di Desio.

Al centro del ricorso in appello, soprattutto, la sentenza della Corte di Assise di Monza che ha assolto Germania Biondo, moglie di Paolo Vivacqua, condannando invece all'ergastolo Antonino Giarrana e Antonino Radaelli, ritenuti gli esecutori materiali del delitto e a 23 anni ciascuno il presunto intermediario Salvino La Rocca e Diego Barba, ritenuto dalla Procura di Monza il mandante dell'omicidio insieme alla presunta amante Germania Biondo.

Diversa la convinzione del pm monzese Donata Costa, che al processo aveva chiesto la condanna a 23 anni di reclusione (e l'ergastolo per tutti gli altri imputati).

Dopo la requisitoria del rappresentante della pubblica accusa, al processo la parola è andata alle arringhe dei difensori degli imputati, che si battono per ottenere l'assoluzione di tutti gli imputati dalla pesante accusa.

Si torna in aula il 20 giugno.