Travolse e uccise la piccola Stacey andando a scuola, omicidio stradale per la compagna

La Procura di Monza chiude le indagini sul tragico investimento avvenuto il 14 ottobre a Vimercate

Stacey Oledibe

Stacey Oledibe

Vimercate (Monza Brianza), 10 marzo 2018 - La Procura di Monza chiude le indagini per omicidio stradale e omissione di soccorso nei confronti della 19enne di Brugherio che il 14 ottobre ha travolto e ucciso una 14enne davanti a scuola a Vimercate. A firmare la chiusura dell’inchiesta sull’investimento finito in tragedia è il pm monzese Michela Versini.

Vittima dell’incidente, accaduto lo scorso ottobre, Stacey Oledibe, quattordicenne residente a Vimercate nel quartiere Baracca, che da poco più di un mese frequentava la prima classe del liceo scientifico all’Istituto Omnicomprensivo Banfi di Vimercate. Proprio mentre la ragazzina stava recandosi a scuola è avvenuto l’investimento. La diciannovenne Natalia Bazan Solis, residente a Brugherio e iscritta nella stessa scuola superiore di secondo grado, si trovava in via Galbussera e stava raggiungendo l’istituto Banfi alla guida di una Opel Agila. La 19enne non si è accorta che la compagna di scuola stava attraversando la strada e l’ha travolta in pieno. Nell’impatto il parabrezza della sua Opel Agila è andato in frantumi.

Natalia, terrorizzata, si è fermata ma poi, presa dal panico vedendo la giovane a terra, è risalita sulla vettura e ha proseguito il suo viaggio fino a scuola, dove è stata raggiunta poco dopo dalla polizia locale che nel frattempo aveva ascoltato decine di testimoni che segnalavano la vettura con una ragazza alla guida e il parabrezza infranto, regolarmente parcheggiata nel cortile dell’istituto scolastico. Le condizioni della 14enne sono apparse subito disperate ai soccorritori. La ragazzina, ricoverata nel reparto di Neurochirurgia del Niguarda, ha combattuto per 3 giorni tra la vita e la morte. Poi il suo cuore ha ceduto.

L’intera città di Vimercate si era stretta attorno alla famiglia della quattordicenne, mamma Sonnia, papà Ogwuwike e i fratelli. All’Omnicomprensivo Banfi gli amici avevano tappezzato stanze e corridoi con cartelli e messaggi di speranza e per lei era stata anche organizzata una veglia di preghiera. Ora la diciannovenne si ritrova imputata di omicidio stradale e omissione di soccorso. Ma il suo legale, l’avvocato Greta Marchesi, sostiene che un testimone ha confermato che Natalia si è fermata dopo l’investimento, chiedendogli disperata la conferma che la ragazzina non fosse morta. Una testimonianza che potrebbe salvare la 19enne dall’accusa di omissione di soccorso nella richiesta di rinvio a giudizio.