Omicidio Seveso: "L’ultima cosa che mi ha detto al telefono? Quanto è cattivo, lo odio"

La migliore amica della vittima ricostruisce il rapporto burrascoso fra i due e le ore precedenti al delitto della giovane peruviana

Seveso: omicidio Elizabeth Huayta Quispe con l'amica Tatiana

Seveso: omicidio Elizabeth Huayta Quispe con l'amica Tatiana

Seveso (Monza e Brianza), 27 novembre 2016 - «L’ultima cosa che mi ha detto al telefono? Quanto è cattivo, lo odio» ha raccontato l’amica di origine russe Tatiana. «Sono stata l’ultima a sentirla al telefono. Ci siamo chiamate verso le 21, di mercoledì. Quella sera lei era molto arrabbiata perché era il compleanno della loro seconda bambina. L’ex compagno aveva preso entrambi i figli e per tutto il giorno erano rimasti da alcuni parenti di lui. Lei aveva preparato la torta e la festa di compleanno ma alle 21 non erano ancora tornati. Poi non l’ho più sentita e ho solo saputo quello che era successo». A raccontare uno spaccato diverso delle ultime ore in vita di Elizabeth Huayta Quispe è la migliore amica della 29enne di origini peruviane. Lei, con altre due amiche e compagne di scuola alle superiori, Jessica e Julia, venerdì sera non è mancata alla fiaccolata organizzata per ricordarla.

Le tre ragazze sono arrivate da Milano, dove con Elizabeth erano cresciute insieme, portando un fiore di fronte alla porta d’ingresso del palazzo dove si è consumato il delitto. «Abbiamo frequentato le scuole superiori insieme, andavamo all’Oriani Mazzini, un istituto professionale in Crocetta – ha spiegato Tatiana in lacrime durante il corteo con le fiaccole -. Ci sentivamo tantissime volte al giorno: ci telefonavamo per ogni cosa, per dirci se era uscita a fare una passeggiata o anche per raccontarci cose poco importanti. Lei era una parte di me». Tatiana, Jessica e Julia conoscevano bene anche il compagno, Vittorio Vincenzi, il 56enne che ha ucciso la loro amica. «Ci conosciamo da quando avevamo 17 anni. Uscivamo assieme, nella stessa compagnia. Frequentavamo tutti lo stesso posto, il Tintero, un locale che ora ha chiuso – ha raccontato Tatiana –. Eravamo tutti amici da anni. Poi Vittorio, qualche anno fa, ha iniziato a corteggiarla. E dopo un po’ si sono messi insieme».

Elisabeth prima di avere i figli con Vittorio e trasferirsi a Seveso lavorava da un amico come impiegata. «Da circa un mesetto aveva detto a Vittorio che nel fine settimana voleva tornare a lavorare per avere in tasca dei soldi suoi e lui le aveva offerto per il week-end un posto nella gelateria a Milano in Moscova – hanno spiegato ancora le tre ragazze milanesi –. Elizabeth non aveva problemi economici, si era diplomata, lavorava, i suoi genitori non le hanno mai fatto mancare niente. Non aveva bisogno di soldi, certo non era come la famiglia della sorella di lui, ma non erano poveri». I genitori della 29enne di origini peruviane sono arrivati in Italia 17 anni fa: la mamma Teofila si è separata dal marito ma vive ancora nell’appartamento in via Ravenna, nel quartiere Corvetto a sud di Milano. Da quando si erano messi insieme la loro relazione è sempre stata difficile. Il rapporto della coppia è sempre stato burrascoso e in diverse occasioni, dopo i racconti dell’ennesima litigata, le tre amiche le avevano consigliato di interrompere la relazione.

«Lui era aggressivo e volgare e le faceva sempre delle battute di pessimo gusto. Continuava a ripeterle cose del tipo: “Io ti ho raccolto dalla strada”, “Io non ti amo”. Lui la insultava sempre, era impossibile andare d’accordo con uno così. Nessuno avrebbe potuto sostenere una relazione – hanno continuato le amiche -. Le dicevamo spesso che era meglio se lo lasciava stare, che doveva lasciarlo. Il problema è che Elizabeth aveva un cuore d’oro e tutte le volte lo perdonava. Lui tornava in ginocchio, le chiedeva scusa e per amore dei figli lo riprendeva in casa e ricominciava da capo». «Quest’estate però si erano separati: i bambini erano stati affidati a lei e lui aveva lasciato la casa a lei e ai piccoli. Da qualche settimana lui era tornato, era stata lei a farlo tornare, per amore dei bambini. La casa era grande e lo faceva dormire lì» hanno ricordato le ragazze. Spesso il difficile rapporto di coppia si ripercuoteva anche sulle amiche che dovevano accettare rinvii e cancellazioni di appuntamenti o eventi all’ultimo minuto. «Ha rovinato il compleanno. Per il battesimo della bambina, dopo che eravamo state invitate, il giorno prima Elizabeth ci ha chiamato e ha detto che non si faceva più. Queste cose, i cambiamenti d’umore, erano all’ordine del giorno - spiegano le ragazze –. Dovevamo vederci questo fine settimana perché dovevamo acquistare un regalo per andare alla festa di compleanno di un nostro amico comune. A quella festa non ci andremo».