Omicidio a Seregno, scampati ad agguato 20 anni fa: lui l’ammazza per pochi mesi d’affitto

La storia di Attilio Berlingeri e Carmela Aparo tra botte e rapine

L'arresto per l'omicidio di Carmela Aparo (Newpress)

L'arresto per l'omicidio di Carmela Aparo (Newpress)

Milano, 31 agosto 2016 - Scampati insieme vent’anni fa a un agguato, traditi dalla fine della loro storia d’amore, che li ha fatti finire lei uccisa per mano del suo ex convivente e quest’ultimo in carcere per omicidio. Sono stati il rancore e gli interessi economici dopo la separazione a spingere il 56enne Attilio Berlingeri ad ammazzare lunedì sera in via Gramsci a Seregno con due colpi di pistola al torace la compagna di una vita Carmela Aparo, 64 anni. «Gliel’avevo giurata che gliel’avrei fatta pagare, mi ha denunciato per lesioni e riscuoteva ancora lei l’affitto del mio appartamento - ha detto Berlingeri ai carabinieri che l’hanno arrestato poco dopo l’aggressione mentre fuggiva sulla sua auto, con a bordo ancora il revolver usato per uccidere e anche un’accetta. «Prima o poi mi ammazza», diceva Carmela Aparo ai medici dell’ospedale di Seregno quando andava a farsi medicare le ferite subìte nei maltrattamenti del convivente. I due, entrambi con precedenti penali (lui - soprannominato «lo zingaro» per le origini rom e in cura al Centro psicosociale dell’ospedale di Seregno - per rapina, droga, truffa e reati contro il patrimonio; lei per avere colpito con un coltello una rivale in amore) avevano una relazione contrastata ma che durava da decenni. Sempre insieme, anche nel 1992 quando sfuggirono ad un agguato ad opera di due finti carabinieri che si presentarono a bussare a casa della Aparo: quando si rifiutarono di aprire vennero colpiti entrambi da colpi di pistola attraverso la porta. Recentemente invece la donna aveva detto basta e lui quel benservito non l’aveva mai accettato.

La pistola raccontato il killer ai militari, l’aveva comprata a Milano tempo fa perché sapeva che prima o poi l’avrebbe usata contro la ex. Ed è arrivato armato al loro ultimo incontro. Ora Attilio Berlingeri si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato e aggravato da futili motivi e possesso illegale di armi, in attesa della convalida dell’arresto che verrà fissata nei prossimi giorni davanti al gip del Tribunale di Monza Rosaria Pastore. Gli è stato nominato un avvocato d’ufficio, Silvia Letterio del Foro di Monza, che però non ha ancora visto perché non è stato ancora interrogato, ma ha solo reso spontanee e lucide dichiarazioni ammettendo l’omicidio. Il magistrato titolare delle indagini dei carabinieri, Alessandro Pepè, ha invece già disposto l’autopsia sul corpo della vittima, che verrà eseguita oggi. Il pm attende di acquisire e valutare la documentazione medica sulle condizioni psicologiche del 56enne per decidere se disporre una perizia psichiatrica