Omicidio a Monza: baby killer davanti al giudice

Devono rispondere di omicidio volontario premeditato, il 14enne col fratello maggiore anche di detenzione e spaccio di droga

I due fermati in un frame delle telecamere di videosorveglianza

I due fermati in un frame delle telecamere di videosorveglianza

Monza, 2 dicembre 2020 -  L’appuntamento davanti al giudice è a mezzogiorno. E per il baby killer del suo pusher, all’accusa di concorso in omicidio volontario premeditato, si aggiunge anche quella di concorso in detenzione a scopo di spaccio di droga insieme al fratello maggiore per 600 grammi tra marijuana e hascisc trovati dai carabinieri nella loro abitazione. Oggi sono chiamati a presentarsi davanti al Tribunale per i minorenni di Milano il 14enne e il 15enne accusati di avere ucciso Cristian Sebastiano, il 42enne monzese accoltellato a morte domenica a pochi passi da casa sua in via Fiume, nel quartiere delle case popolari di San Rocco dove tutti i protagonisti di questa orrenda vicenda vivevano. Per l’udienza di convalida dei fermi dei ragazzini, che in questi tempi di perdurante emergenza Coronavirus per i detenuti viene svolta solitamente con collegamento da remoto in videoconferenza dal carcere, il giudice ha voluto invece che i due minori la affrontino in presenza.

Quindi il 14enne e il 15enne verranno scortati dal carcere minorile di Torino dove sono ristretti (perchè il più vicino carcere Beccaria di Milano non aveva disponibilità ad ospitarli) fino al Tribunale di Milano, dove incontreranno i rispettivi difensori, gli avvocati Maurizio Bono e Renata D’Amico di Monza e i genitori dei ragazzini che, se vorranno, potranno partecipare come previsto per le udienze a carico di indagati o imputati minorenni.

I due fermati dai carabinieri di Monza sfileranno davanti al giudice uno dopo l’altro e dopo gli interrogatori, se intenderanno sottoporvisi, si passerà alla decisione se convalidare il fermo (una questione che appare scontata in quanto entrambi gli indagati hanno già confessato) e se confermare la misura della custodia cautelare in carcere oppure scegliere una misura meno pesante per due ragazzini. Il 14enne deve rispondere anche di detenzione a scopo di spaccio di sostanze stupefacenti insieme al fratello 24enne che viveva in casa con lui e i genitori, dopo che i carabinieri hanno trovato droga nell’abitazione. All’udienza di convalida al Tribunale di Monza il maggiorenne si è avvalso della facoltà di non rispondere.