Odos Service, esposto in Procura sui ritardi e i silenzi del Pirellone

La curatrice fallimentare Brugnoni: "Alcune Asst stanno procedendo da sole, a rischio la cassa integrazione"

Una manifestazione dei dipendenti della Servicedent poi passati a Odos

Una manifestazione dei dipendenti della Servicedent poi passati a Odos

Monza, 29 novembre 2020 - "Perché la Regione non ascolta il tribunale fallimentare per la Odos Service?", se lo chiede la curatrice fallimentare Elisabetta Brugnoni pronta a presentare un esposto in Procura a Monza e a Milano per accertare cosa si nasconde dietro il silenzio del Pirellone: "Voglio capire cosa c’è dietro questa mancanza di risposte. Ci sono già alcune Asst che stanno aprendo bandi di gara a sè stanti, ciò che impedisce di risolvere il caso nel suo complesso e di arrivare alla cassa integrazione per i lavoratori creando loro grave nocumento. Questo atteggiamento è contro l’interesse collettivo: io devo salvaguardare il fallimento e i posti di lavoro".ù

La stessa intenzione di andare in Procura è annunciata su Facebook dal consigliere regionale 5Stelle Marco Fumagalli: "In data 11 novembre ho provveduto a depositare un’interpellanza in merito al fallimento della Odos srl, una delle aziende specializzate in odontoiatria ospedaliera e sociale, subentrate nella galassia delle attività dell’ex gruppo Canegrati che è recentemente fallita. Come spesso capita in questi casi, i lavoratori chiedono aiuto per la salvaguardia del posto di lavoro e di conseguenza ho depositato un atto ispettivo (lo feci anche per la Servicedent srl). In sostanza ho chiesto a Regione Lombardia se avesse intenzione di dare assenso alla richiesta di subentro nei contratti delle ASST interessate nei confronti della ditta Gherò Spa a cui il curatore fallimentare ha dato in affitto l’azienda anche in ottica di salvaguardia dei posti di lavoro".

"E d’altronde non si può che essere d’accordo con i giudici nella misura in cui l’affitto d’azienda risponde a logiche di conservazione del patrimonio, tutela dei creditori e nel nostro caso dei pazienti", insiste Fumagalli. Sul caso c’è anche un’interrogazione in consiglio regionale presentata dal consigliere brianzolo della Lega, Alessandro Corbetta. "La Odos Srl - ricorda Corbetta - ha sede legale a Monza e gestisce 45 poli ambulatoriali sul territorio nazionale e ha alle sue dipendenze oltre 800 operatori, molti dei quali si trovano sul territorio regionale lombardo, ad esempio nella provincia di Monza e Brianza con gli ambulatori di Besana, Seregno, Carate e Giussano. Il curatore fallimentare avrebbe, secondo fonti di stampa, già individuato una possibile azienda subentrante nella gestione degli ambulatori, ovvero la Gerhò di Bolzano. Una rapida conclusione della procedura individuata dal curatore fallimentare, permetterebbe di proseguire nelle attività mediche, con la salvaguardia dei posti di lavoro ed eventualmente la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione per i lavoratori non confermati dalla nuova gestione". Ma, spiega Corbetta, "per il completamento dell’operazione è necessario l’avallo della Regione, che non ha ancora ritenuto di dare il via libera alla procedura. È necessario arrivare velocemente a una decisione".