"Non fermiamoci all’apparenza"

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La scuola fa quadrato attorno a Davide Colombi, lo studente al centro del caso Stucchi. Daniele Zangheri (nella foto), preside del Floriani, è altrove per l’esame di Stato. "In questi giorni è come se non fosse il mio istituto", dice il dirigente di lungo corso che ha già affrontato altre vicende spinose in passato. Come quella del bullo che tirò una sedia addosso alla professoressa di storia in classe. O l’altra, della docente senza laurea in servizio per quasi 20 anni nel professionale di via Bice Cremagnani. Oggi, però, è diverso. Qui c’è di mezzo la morte di un ragazzo e "la presunzione di innocenza fino a prova contraria", dicono alcuni maturandi prima di entrare ad affrontare il tema. Parole che valgono per il compagno accusato di essere "il motore" della vicenda finita in tragedia "e per tutti gli altri coinvolti, finché il tribunale non li avrà condannati". Zangheri respinge l’etichetta di "scuola difficile" che "nasce da generalizzazioni che non fanno bene a nessuno: come quelle sulle famiglie assenti nella vita dei ragazzi. Non è sempre così quando le cose non vanno. Non è giusto fermarsi all’apparenza".