"Non ci fanno ballare ma almeno si ricomincia"

Tiziana Monforti del Movie: "Siamo messi davvero male economicamente siamo a livelli devastanti"

Migration

Riaprono le discoteche, ma senza che si possa ballare. Un po’ come se riaprissero le gelateria, senza che si possa mangiare il gelato, forse, "ma meglio di niente: è almeno un primo passo verso la normalità, sperando che a settembre si possa tornare alla vita di sempre e possiamo dimenticare questo periodo drammatico ed economicamente disastroso". Anche in Brianza i locali da ballo riaprono i battenti, pronti a sfruttare ogni minimo spiraglio che il Governo concede per tornare alla situazione pre-pandemia. Cioè quella che vedeva le discoteche come il luogo privilegiato da tantissimi giovani, e non solo, per il divertimento e l’aggregazione serale e notturna. Tutte le strutture della provincia sono pronte a riaccendere le luci, anche se si potrà ballare, molto probabilmente, solo da luglio. Un mix quindi di sentimenti, quello dei gestori, tra rabbia e disperazione da una parte, fiducia e grinta dall’altra: "Siamo messi veramente male - dice Tiziana Monforti, titolare del Movie, la discoteca più nota di Desio, nella centrale via Tripoli -, riapriamo subito per non perdere il nome che ci siamo costruiti in questi anni e non perdere i nostri clienti affezionati, ma la situazione è molto complicata".

Perché le ferite lasciate dalla pandemia e le relative, interminabili quanto inevitabili, chiusure, sono ancora vive: "Economicamente siamo a livelli devastanti – sottolinea Monforti -, in ogni caso se la legge è questa, noi ci adegueremo, come abbiamo sempre fatto, noi...". Non le manda a dire, senza peli sulla lingua: "Le discoteche sono state le prime realtà a essere penalizzate e adesso sono le ultime a riaprire - dice - e saremo anche le prima a essere sottoposte a tutti i controlli. Controlli giusti, ma che invece vengono risparmiati a bar e ristoranti. Perché chiaramente è molto più semplice controllare cento discoteche, rispetto a mille bar e ristoranti.

Peccato che poi alcuni di questi, come tutti sanno, abbassano la saracinesca e dentro fanno di tutto, facendo anche ballare le persone. Per non parlare poi delle feste abusive nelle proprietà private". C’è amarezza, non mancano le polemiche, ma non c’è rassegnazione, nelle sue parole: "Siamo stati penalizzati su tutto, come se le discoteche fossero luoghi pieni di untori - racconta - ma non molliamo: adesso riapriamo, speriamo che il vaccino faccia il suo dovere e che il problema si risolva una volta per tutte, prima possibile".

Anche questo singolare intermezzo di strutture aperte (con ingresso regolamentato), musica, drink, ma impossibilità di ballare, può essere un passo importante: "Più che altro per iniziare a riabituarci a una vita normale e per dare ai ragazzi la possibilità di ritrovarsi, stare insieme, godere di belle serate. Sperando che a settembre ci si possa tutti scatenare di nuovo in pista". E risollevare le sorti economiche dei locali.

Ale.Cri.