Nokia annuncia 219 esuberi su 1.480 dipendenti in Italia

Vimercate, il piano dopo l'acquisizione di Alcatel-Lucent. Preoccupazione dei sindacati

In Europa gli esuberi sono quasi 4.000 su circa 34.000

In Europa gli esuberi sono quasi 4.000 su circa 34.000

VIMERCATE (Monza Brianza), 6 aprile 2016 - Tagli alla Nokia e all'ex Alcatel-Lucent.

Questa mattina, a Helsinki, la direzione di Nokia ha annunciato ai comitati aziendali europei di Nokia e Alcatel-Lucent, il piano di ristrutturazione conseguente all’acquisizione di Alcatel-Lucent.

Per l’Italia sono previsti 219 esuberi sui 1.480 dipendenti: una riduzione che giunge dopo i pesanti tagli effettuati negli scorsi.

A livello europeo gli esuberi annunciati sono quasi 4.000 su circa 34.000 dipendenti.

Per Umberto Cignoli, delegato sindacale Fiom e componente del comitato aziendale europeo di Alcatel-Lucent, "è un piano che se attuato rappresenterebbe l’ennesimo grave attacco occupazionale in uno dei settori cosiddetti 'tecnologicamente avanzati', un ulteriore passo nella dismissione di quel poco che resta dell’industria delle telecomunicazioni". 

"A dispetto delle affermazioni aziendali - continua Cignoli - secondo cui i tagli precedenti servivano a mettere in sicurezza i residui posti di lavoro, vediamo che l’attacco all’occupazione non finisce mai. Non si tratta solo di una razionalizzazione di funzioni conseguente alla combinazione delle due aziende: molti tagli derivano dalla delocalizzazione di importanti funzioni".

Roberta Turi, della segreteria nazionale della Fiom richiama «il governo ed in particolare il ministero dello Sviluppo economico ad attivarsi verso il vertice della multinazionale Nokia per contrastare i licenziamenti annunciati".

Nei prossimi giorni si terranno le assemblee dei lavoratori "valuteranno la situazione e decideremo insieme le iniziative da prendere".

Nokia in una nota spiega che il "piano di riorganizzazione è la conseguenza della fusione con Alcatel Lucent. La trasformazione servirà ad adeguare la propria struttura costi alle difficili condizioni di mercato investire in programmi di ricerca e sviluppo ambiziosi, orientati alle tecnologie del futuro quali 5G, cloud e Internet delle cose. I 900 milioni di risparmi saranno conseguiti attraverso la razionalizzazione del portafoglio prodotti, dei servizi e delle sedi. Oltre che puntando sull'efficienza e le economie di scala nelle attività interne, dall’approvvigionamento alla distribuzione”.