"Noi, truffati con le auto fantasma in attesa che la giustizia si muova"

Per il presunto raggiro della concessionaria Antonini le parti offese reclamano l’udienza preliminare

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di Stefania Totaro

Nuovo presidio, davanti al Tribunale e alla Procura di Monza, delle vittime del presunto raggiro delle auto vendute ma mai consegnate ai clienti. E il procuratore Claudio Gittardi ha incontrato una delegazione di manifestanti, che rappresentano oltre un centinaio di parti offese in attesa della fissazione dell’udienza preliminare.

"Sono più di tre anni che aspettiamo, c’è gente che non arriva alla fine del mese per continuare a pagare le rate del finanziamento per un’auto che non ha mai visto", hanno continuato a ripetere anche ieri i protagonisti della pacifica protesta, che si erano rivolti anche a Striscia la notizia per portare alla ribalta delle cronache la vicenda dell’autosalone Antonini di Varedo. Recentemente il pm monzese Vincenzo Fiorillo ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa dei fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, arrestati nel 2019 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Guardia di finanza di Monza per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita, reati per cui sono stati condannati in primo grado con il rito abbreviato dal Tribunale di Monza a 4 anni di reclusione e al risarcimento dei danni al fallimento della società dell’autosalone, con una provvisionale di 150mila euro.

Dell’accusa di bancarotta deve ora rispondere l’amministratore di diritto della società, mentre per l’accusa di truffa sono accusati, in concorso con i fratelli Antonini, anche cinque venditori che, secondo la pubblica accusa, erano consapevoli che dietro la vendita delle vetture ci fosse un raggiro.

Infine la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche un’ipotesi di riciclaggio di denaro nei confronti della moglie di uno dei due fratelli Antonini. Circa 130 i capi di imputazione contestati dal sostituto procuratore monzese, la stragrande maggioranza relativi a oltre un centinaio di denunce presentate dagli ignari clienti della concessionaria di auto, ritenuti parti offese dal pm con la possibilità di costituirsi parti civili per ottenere un risarcimento del danno all’udienza preliminare davanti al Tribunale di Monza, la cui data al momento non risulta ancora fissata.

Ad allungare i tempi delle notifiche, ancor più perché da inviare a una molteplicità di persone, anche l’emergenza Coronavirus, che ha rallentato a dismisura l’attività delle Cancellerie oberate di arretrati.