di Dario Crippa
Innanzitutto – e questa è la novità degli ultimi tempi – evitare di “strombazzare” i propri piani sui social network: bello “postare” le foto delle vacanze, ma sulla rete spesso navigano i malintenzionati, pronti a carpire tutte le informazioni prima di decidere quale casa andare a visitare. Se si evita quantomeno di specificare il periodo in cui si mancherà da casa, sarà più difficile per il malintenzionato di turno programmare una “visita”.
È soltanto uno dei consigli che ogni estate, carabinieri e polizia impartiscono a chi si appresta ad andare in vacanza.
Perché le ferie sono belle, sospirate, meritate, non ci sono dubbi. Ma rientrare a casa e trovarla svaligiata è un incubo.
Fra i consigli è sempre valido quello di dotarsi ove possibile di forme di difesa passive come grate, inferriate o sistemi antifurto, soprattutto se si abita in case isolate, in ville e villette o ai piani bassi di un palazzo.
Ma le vecchie pratiche di buon vicinato sono sempre le più valide. Meglio infatti se si riesce a stringere una forma di alleanza con eventuali vicini di casa. Che provvederanno per esempio a ritirare o a spingere all’interno delle caselle la posta eccedente.
E a rimettere a posto i tappetini all’ingresso dopo le pulizie delle scale condominiali.
Giusto per non annunciare al ladro di turno che non si è in casa da tempo.
E in caso di rumori o presenze sospette i vicini premurosi saranno i primi ad avvisare le forze dell’ordine, con una semplice ma mai tanto gradita telefonata al 112.
Oltre a non comunicare con troppa precisione le proprie intenzioni sui social, meglio anche sarebbe evitare di appendere cartelli o biglietti alla casella postale o lasciare messaggi sulla segreteria telefonica che annuncino i nostri periodi di assenza da casa.
Mentre si è fuori casa, specie se per brevi periodi, meglio se si riesce a lasciare una luce accesa.
E se al momento del rientro si nota la porta casa o una finestra semiaperta o forzate, meglio chiedere aiuto sempre alle forze dell’ordine prima di entrare e trovarsi magari faccia a faccia con i ladri.
Esperti o disperati che siano, professionisti o tossicodipendenti, potrebbero avere reazioni inconsulte e trasformare un banale furto in qualcosa di ancora più grave.
Un ultimo atto di prudenza raccomandatissimo: in caso si tengano in casa oggetti preziosi, meglio fotografarli.
In caso di arresto di un ladro e del recupero di merce rubata,infatti, sarà più semplice provare che tra la refurtiva c’è proprio quella cosa che ci era stata rubata tempo prima...
Fra i suggerimenti dati dalle forze dell’ordine ce ne sono poi alcuni molto semplici.
Ad esempio e che valgono sempre: mettere soltanto il cognome sia sul citofono sia sulla cassetta della posta per evitare di indicare il numero effettivo di persone presenti in quel nucleo familiare. Perché pesso i malintenzionati sono attirati dalle case in cui abita una sola persona. Attenzione poi a degli strani, piccoli disegni che compaiono a volte sui muri all’ingresso delle case: sembra si tratti di un codice segreto utilizzato dai ladri per scambiarsi informazioni sulla casa.
Su internet non è difficile trovare la chiave per interpretarli. Infine, chiudere sempre i portoni di accesso ai condomini e, in caso di citofono che suona, mai aprire senza essere certi di chi chiede di entrare.