Niente code al debutto dei saldi "Ci hanno salvato le cerimonie"

Avvio al rallentatore degli sconti di fine stagione ieri mattina nel salotto dello shopping monzese. Dal caro bollette alla guerra, i motivi per risparmiare ci sono. Fa eccezione il ritorno di matrimoni e cresime

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di Cristina Bertolini

Sabato mattina di mezza estate, primo giorno di saldi. Dieci anni fa eravamo abituati alle code per accaparrarci a prezzo scontato il capo, visto in vetrina 15 giorni prima. Invece quest’anno, come d’altronde da un paio d’anni a questa parte, calma piatta.

Dalle 10 si è animato il passeggio nel salotto buono della città tra le vie Carlo Alberto, Italia e Vittorio Emanuele, ma pochi i pacchetti e scelti con cura.

"Negli ultimi anni non c’è più l’afflusso che ricordiamo dai decenni prima – fa mente locale Angelo Lecchi, commerciante del centro – intanto la gente non arriva più entro alle 10, ma verso mezzogiorno. Fa un giro, e si guarda intorno. La primavera è andata moderatamente bene. Anche se a marzo, subito dopo l’inizio della guerra, sembrava che il mercato avesse subito una battuta d’arresto: segnale di paura per la situazione in corso. Poi, come spesso succede, ci si abitua a tutto: la gente ha ricominciato a fare acqusti. Ci hanno salvato soprattutto le cerimonie".

Sì, perché, dopo due anni di lockdown per Covid, quest’anno sono ricominciati in maniera massiccia comunioni, cresime e matrimoni e quindi è ripreso il giro di acquisto di abiti da cerimonia, scarpe, accessori, oltre che le prenotazioni per grandi numeri nei ristoranti.

Si rincorrono i dati sulle stime degli acquisti. Secondo FerderConsumatori solo il 37,4% delle famiglie si appresta ad approfittare delle promozioni e degli sconti. Le famiglie sono in oggettiva difficoltà e sono sempre di meno quelle che potranno approfittare delle vendite in saldo, con una spesa media di 149 euro a famiglia. Completamente diversi i numeri (e la visione) di Confesercenti. I saldi estivi 2022 sono attesi dai consumatori, dice Confesercenti: "Quasi sette italiani su dieci, il 69%, hanno già pianificato di acquistare prodotti in saldo, per una spesa media prevista di 243 euro a persona". Sarà, ma già guardandosi attorno nel centro di Monza, è facile accorgersi che tutti comprano lo stretto necessario: ci si abbandona alla tentazione di acquistare al massimo un capo.

"Nei giorni scorsi – dice Elena Giovannini – avevo visto un paio di scarpe e oggi sono tornata a comprarle, approfittando dei saldi che però sono risicati: tra il 15 e il 20%. Mi sono lasciata andare ad acquistare un paio di scarpe in più, ma è stata un’eccezione. Sento anche le colleghe che comprano solo ciò di cui hanno bisogno. Invece di un abito si preferisce un week end fuori porta o un viaggio in più". Non tutti hanno affisso sulle vetrine l’avviso dei saldi.

"I cartelli arriveranno nei prossimi giorni – spiega Francesco Silvestre – tanto la gente non ha soldi. Chi ha bisogno sa che adesso ci sono i saldi ed entra lo stesso. Poi se è un cliente abituale lo sconto glielo fai anche fuori periodo". Peraltro, fra black friday e red friday, le vendite promozionali si fanno tutto l’anno.

"Tra negozi e vendita online, a parità di articolo vince irrimediabilmente il prezzo più basso", ribadisce Silvestre. Fanno eccezione scarpe e vestiti per bambini che come spiega Luisa Grilli, titolare di un negozio per i più piccoli, si comprano quando servono: "Qualcuno magari pazienta fino ai saldi, quindi il primo giorno c’è un po’ più di movimento e poi più niente. Per i bambini non si compra a crescita, ma ciò che serve al momento".

Ma saranno veri saldi con articoli di stagione? "Nei piccoli negozi sì, c’è una buona scelta – dice Elisabetta Crea – nelle grandi catene si trovano esposti i fondi di magazzino".