Nessun commissario straordinario per gestire la crisi della Icar

Migration

di Martino Agostoni

Non ci sarà la nomina di un commissario straordinario per gestire la crisi della Icar spa e continua a crescere la preoccupazione tra i suoi oltre 200 lavoratori, circa 160 della sede di Monza in via Isonzo e una cinquantina nella sede bergamasca di Villa d’Adda. Mercoledì è stato comunicato ai rappresentati sindacali dell’azienda monzese di Fim-Cisl Monza Brianza Lecco, Fiom-Cgil Brianza e le Rsu che il tribunale fallimentare di Milano ha respinto la domanda di amministrazione straordinaria "per mancanza dei requisiti numerici all’atto dell’ammissione", una richiesta avanzata dal liquidatore che sta seguendo la crisi aziendale aperta formalmente a inizio novembre, quando la famiglia Castellini, proprietaria della storica azienda monzese che dal 1946 è specializzata nella progettazione e costruzione di condensatori, ha avviato la procedura di messa in liquidazione della società. Con una nota diffusa dai sindacati è stato comunicato che la decisione del tribunale non è condivisa dal liquidatore che ha convocato i rappresentati sindacali con l’intenzione di comunicare le future intenzioni che saranno portate avanti.

"L’azienda - aggiungono Fim-Cisl Monza Brianza Lecco, Fiom-Cgil Brianza e Rsu Icar - ci ha inoltre comunicato di essersi attivata presso le società che hanno mostrato interesse, al fine di verificare nei prossimi giorni una possibile concretizzazione di tale interessamento".

Intanto sono state convocate per l’11 febbraio le assemblee dei lavoratori che saranno chiamate a decidere, dopo l’incontro tra sindacati e liquidatore, eventuali iniziative "per riportare l’azienda - aggiunge la nota sindacale - alle proprie responsabilità e a sostegno di un percorso per la salvaguardia del patrimonio di una fabbrica storica del territorio".

Inoltre le organizzazioni sindacali hanno richiesto di poter avere il documento del tribunale fallimentare con le motivazioni che hanno respinto l’amministrazione straordinaria di Icar mentre "Fim e Fiom - conclude la nota - hanno ribadito la necessità di trovare velocemente un percorso che tuteli l’occupazione e il reddito dei lavoratori per scongiurare il precipitare di una vertenza già complessa".