Nelle roccaforti della Lega l’incognita è targata FdI

Monocolore a Lazzate e leadership a Cogliate alla prova dei nuovi equilibri. La tradizione rischia di essere travolta dalla valanga di voti per Giorgia Meloni

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di Gabriele Bassani

Che effetto avrà la valanga di voti raccolti da Fratelli d’Italia sulle prossime elezioni comunali nelle roccaforti della Lega?

Se lo stanno chiedendo, da qualche giorno, anche a Lazzate, dove il partito di Giorgia Meloni è arrivato addirittura al 31,39% (dato Camera), lasciando la Lega al 19,99% o nella vicina Cogliate, dove Fdi ha raccolto il 28,84% fermando la Lega al 17,24%.

In entrambi i comuni si andrà al voto tra maggio e giugno del 2023, con una scadenza sfalsata rispetto alla maggioranza degli altri municipi, dove invece si tornerà ad eleggere sindaco e consiglio comunale solo nel 2024.

È evidente che, pur con tutte le distinzioni del caso tra voto nazionale e voto comunale, si dovrà tener conto di uno scenario diverso.

A Lazzate, dal 1993, anno di entrata in vigore della legge sull’elezione diretta dei sindaci, l’Amministrazione comunale è sempre stata un monocolore leghista. Lista unica con il simbolo della Lega e vittoria per 7 volte consecutive, compresa quella in cui, nel 2013 si dovette tornare al voto in anticipo in seguito alla morte del sindaco in carica, Cesarino Monti. Una sola volta, nel 1995, si presentò una lista di centrodestra alternativa alla Lega, ma ottenne poco più del 10% ed elesse un solo consigliere. A Lazzate però è attivo da qualche mese un circolo di Fratelli d’Italia, mentre in consiglio comunale è presente una consigliera, Lorella Babetto che, eletta in una lista civica, ha dichiarato da tempo la sua adesione al partito della Meloni ed è particolarmente attiva nel criticare l’azione amministrativa della Lega, fino ad arrivare a scontri piuttosto accesi in consiglio come accaduto appena pochi giorni fa.

Babetto non ha mai fatto mistero di puntare a costruire una alternativa per le prossime elezioni comunali. Un caso piuttosto impegnativo su cui si dovranno confontare le segreterie provinciali dei due partiti, ufficialmente alleati in campo regionale e nazionale.

A Cogliate invece non ci sono attivisti dichiarati di Fratelli d’Italia e la situazione sembra meno effervescente rispetto a quel che accade un paio di chilometri più a nord. La Lega qui è tornata alla guida del paese dopo i 5 anni di amministrazione del centrosinistra, conseguenza del commissariamento e della fine anticipata di mandato nel 2012. L’attuale maggioranza comprende anche consiglieri e assessori fuori dall’orbita diretta della Lega. Da qui a maggio potrebbero anche verificarsi dei cambi di casacca che però, ad oggi, non sembrano mettere in discussione la compattezza del blocco locale di centrodestra.