Nel pane tutta la sapienza dei maestri del lievito madre

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C’è qualcosa di sacrale, anzi di evangelico, nel gesto di spezzarlo, condividerlo e farne l’alimento più simbolico della tavola a Natale. Il pane è un omaggio all’idea stessa di cibo. E che in questo periodo i boulanger brianzoli siano sotto pressione è lapalissiano, maestri del lievito madre e dei grani antichi prestati alla tradizione ma anche ad impasti mutuati da altre regioni italiane. Esemplare il Forno di Adriano Del Mastro (nella foto), a Monza (via Cavour e via Vittorio Emanuele), dove la clientela ha ormai familiarizzato con gli “speciali” come il filoncino di segale con alici e limone ideale per la sera del 24 (specie per cene a base di pesce grasso); o come le pagnotte - tipo il Panfrutto - che Adriano realizza con le farine che arrivano dall’Abruzzo e dalla vicina Busnago (Cascina Gallina). Sorprendente anche la frenesia creativa del “Cerere. L’atelier del pane” di Triuggio, laboratorio di sperimentazioni firmato da Corrado Scaglione e Roberto Briguglio, autori di una serie di pani gourmet conditi con fantasia e competenza: quelli rossi con infuso di pomodoro di Pachino e pomodori secchi; quelli verdi con spinaci, mandorle diavola e scorza di limone siciliano; e perfino quelli con il cavolo viola. Lo sfizio festaiolo e godurioso? Il pane con zola e noci. Una goduria!