Brianza in rivolta contro l'autovelox di viale Fulvio Testi

C'è chi ha già ricevuto 20 multe. Il caso della monzese Stefania a cui sono state notivicate 3 contravvenzioni ma chiamando i vigili di Milano ha saputo che sono in arrivo altre 5

La segnalazione sull’asfalto apparsa solo negli ultimi giorni

La segnalazione sull’asfalto apparsa solo negli ultimi giorni

Monza, 2 marzo 2018 - C'è chi ha ricevuto 20 multe e altre probabilmente ne riceverà nei prossimi giorni (visto che le notifiche arrivano con un paio di mesi di ritardo). "Una trappola". Così la definiscono molti brianzoli. È quella tesa ad automobilisti e motociclisti dal nuovo autovelox di viale Fulvio Testi. A Milano, sì. Ma di lì passano ogni giorno migliaia di pendolari brianzoli. Che si sono organizzati nel gruppo facebook «multe milano viale fulvio testi palo della luce 10 11» che ha raggiunto 800 adesioni.

L’autovelox è quello attivato a partire da metà dicembre vicino al ponte della ferrovia (fermata della metropolitana Ca Granda). O meglio due autovelox. Uno sulla carreggiata Nord e uno in direzione Sud.

"Mi hanno già notificato 3 multe. La prima presa il 19 dicembre, ma l’avviso mi è arrivato il 26 febbraio. Oltre 2 mesi dopo. E nel frattempo? Chissà quante ne avrò prese d’altre... Io passo di lì praticamente quotidianamente», spiega Stefania Balliana, monzese, di San Fruttuoso che lavora come consulente a Milano, zona Fiera. Nei giorni scorsi si è attaccata al telefono per parlare con i vigili di Milano "per scoprire quante multe dovrò ricevere ancora". Risultato? "Altre cinque. Ho fatto due calcoli a spanne: 600 euro e sei punti della patente. In totale. In due mesi", si rammarica (è un eufemismo) Stefania. E non è che i pendolari brianzoli rivendichino il diritto di sfrecciare in quel tratto di strada come fossero Sebastian Vettel o Valentino Rossi.

"L’amministrazione comunale di Milano non ha fatto realizzate subito sull’asfalto le grandi scritte, apparse dopo, che riportano il limite di 50 all’ora. Prima di questa novità. Io, e molti altri come me, erano conviti che il limite fosse fissato a 70. Sono stata sempre ben attenta a non superare i 70 chilometri orari inconsapevole che gli autovelox in quel tratto fossero tarati per i 50 chilometri orari».

Per questo gli aderenti al gruppo facebook hanno incominciato a bombardare di mail e di lettere il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e il Comune.

Tanti i motivi della protesta. "Ci chiediamo perché un tratto di strada come quello sia classificato come urbano e quindi abbia un limite di 50 invece che 70 all’ora come il resto del viale", scrivono molti su facebook. Ma non solo. "Perché le segnalazioni evidenti del limite a 50 chilometri orari non sono comparse subito? E poi siccome le notifiche arrivano dopo oltre due mesi chi ha infranto il limite senza accorgersene non ha avuto la possibilità di “ravvedersi” accumulando decine e decine di altre multe", si lamentano i pendolari tartassati.

Molti hanno contattato un avvocato mentre della vicenda si sta interessando l’associazione consumatori Codacons. C’è anche una petizione online che ha superato le 240 firme.