Muggiò, il panino 'terun' va di traverso al consigliere dei Verdi

Il lancio pubblicitario del ristorante Pane & Trita sta suscitando polemiche politiche

Il panino 'terun'

Il panino 'terun'

Monza, 9 febbraio 2019 - Voleva essere «farcito» di ironia, è diventato un caso politico. Al centro del dibattito un panino made in Brianza, il nuovo lancio pubblicitario del ristorante Pane & Trita, con sede a Muggiò, Seregno e Cantù. La vicenda nasce quando i tre imprenditori titolari della catena, un siciliano, un calabrese e un napoletano, per sponsorizzare il panino decidono di usare l’ironia. Così nasce «Il terun».

Un panino che nelle intenzioni dei titolari vuole esorcizzare anni di umiliazioni e prese per i fondelli. Forse una pretesa eccessiva per due fette di pane ambrato, seppure farcite con un burger di black angus, mozzarella di bufala, crema di pomodorino pugliese, pancetta, melanzane e maionese all’nduja, Una sorta di orgoglio meridionale culinario farcito con gustosa ironia, appunto, visto il nome. Ma c’è chi il nome non l’ha proprio digerito. Ed è partita così dalla Campania, attraverso il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de «La Radiazza» su Radio Marte Gianni Simioli, un attacco mediatico al panino indicato come «Una scelta di marketing inelegante e poco appropriata in un Paese che, oggi più che mai, vive in un clima di discriminazione e contrapposizione territoriale». E ancora: «Non c’è nulla di divertente e ironico nel chiamare un panino ‘Il terun’. Specialmente se questo avviene usando un claim che ricorda le becere discriminazioni alle quali sono state sottoposti nel dopoguerra i tanti napoletani, siciliani, calabresi e pugliesi che, in cerca di lavoro, hanno abbandonato le proprie terre per andare al nord. Siamo nel 2019, sarebbe ora di smetterla. Sdoganando queste espressioni non si fa altro che dare forza a chi si riempie la bocca di offese ed epiteti razzisti. E, analizzando l’Italia di oggi, non ci sembra il caso». 

Semplice la difesa dei tre imprenditori: «Ci rivolgiamo a tutti coloro, politici soprattutto, che hanno visto dell’immeritata malvagità fermandosi ad uno slogan. A tutti costoro rivolgiamo un appello. Vi invitiamo a venire da Pane & Trita. Sarete i benvenuti. Magari assieme, possiamo sfatare i luoghi comuni, i pregiudizi e anche le cattiverie. Come? Con l’ironia che ci ha sempre contraddistinto».