Monza, arriva il Motor Show: "Il Parco è a rischio"

Ambientalisti sul piede di guerra I percorsi per le prove dei nuovi modelli di auto pr evisti in mezzo a prati e boschi

Motor Show

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Monza, 17 febbraio 2020 - Motor Show in autodromo (e nel Parco), ambientalisti sul piede di guerra. Pronti a contestare la manifestazione che, secondo le previsioni degli organizzatori, dovrebbe portare a Monza circa 500mila visitatori nei quattro giorni dal 18 al 21 giugno. Un evento a cui parteciperanno almeno 40 brand che esporranno le novità e la gamma completa di prodotto. "Bisogna andare oltre la forma, entrare e provare", la rotta segnata da Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci. E così farà il primo Milano Monza Open-Air Motor Show, il salone internazionale dell’auto che prende il posto dell’evento ospitato negli ultimi 5 anni al Parco Valentino di Torino. Una grande occasione per vedere le prospettive della mobilità, sempre nel rispetto dell’ambiente. Anche se l’anima ambientalista solleva preoccupazioni proprio verso la tutela del complesso monumentale Parco e Villa che "è un bene culturale vincolato dalla legge, pubblico e di interesse collettivo".

Bianca Montrasio e l’avvocato Roberto D’Achille, portavoce del Comitato per il Parco, ribadiscono che "tale vincolo e la fragilità dell’area non devono consentire manifestazioni di grande afflusso di pubblico e di sicuro inquinamento ambientale e sonoro". Peraltro "la stessa convenzione per la concessione dell’area dell’autodromo all’Aci prevede espressamente che è obbligo contrattuale del concessionario l’adozione di accorgimenti tesi a scoraggiare l’uso improprio di prati e boschi". Tuttavia , "nei giorni scorsi, la società che gestisce l’autodromo ha reso pubblica una piantina intitolata “Percorso Test Drive“, dalla quale si deduce che parte dei tracciati motoristici previsti in occasione dell’ Open-Air Motor Show interesserà aree di boschi e di prati, in particolare il Roccolo e la Gerascia. Mentre – l’incognita sollevata dal Comitato – non c’è alcuna precisazione circa il tracciato definito "Cross Country" e che sembra passi anche attraverso aree boschive". E allora «chiediamo al soprintendente, al direttore del Consorzio Parco e Villa e al presidente del Parco Valle Lambro di sapere dove e come si muoveranno i mezzi motoristici all’interno del Parco e di mostrare le autorizzazioni richieste e rilasciate".