Omicidio Cristian Sebastiano, morto Manuel Gabrielli: salta processo al presunto mandante

La scomparsa dell'avvocato apre nuovi scenari sul processo a Giovanni Gambino Se i tempi si allungano, entro marzo l’imputato potrebbe uscire di prigione, così come i baby assassini

L’avvocato Manuel Gabrielli

L’avvocato Manuel Gabrielli

Monza - Cambio di difesa in dirittura d’arrivo al processo in Corte di Assise per il presunto mandante dell’omicidio di Cristian Sebastiano dopo la morte dell’avvocato Manuel Gabrielli. Il legale di Giovanni Gambino è stato trovato senza vita nel garage della sua abitazione a Novedrate. Manuel Gabrielli, iscritto al Foro di Monza e con studio anche a Seregno, era molto conosciuto anche al Tribunale di Monza, dove ieri mattina in molti l’hanno ricordato e in qualche aula è stato osservato un minuto di raccoglimento. L’avvocato, diventato famoso per avere rappresentato Mario Frigerio, l’unico superstite della strage di Erba per cui sono stati condannati i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, recentemente a Monza era impegnato nel dibattimento che vede imputato di concorso in omicidio volontario Giovanni Gambino, 43enne monzese vicino di casa e amico del 42enne che il 29 novembre 2020 è stato ucciso con una trentina di coltellate sotto i portici dei palazzi popolari del quartiere San Rocco a Monza per una dose di cocaina.

Il rinvio del processo

Il processo è stato rinviato al 18 gennaio dopo che la precedente udienza davanti alla Corte di Assise di Monza era saltata perché nessuno aveva chiesto di accompagnare al Tribunale di Monza dal carcere minorile toscano dove è detenuto uno dei baby killer chiamato proprio dall’avvocato Gabrielli a tornare in aula per chiarire alcuni particolari che potevano dimostrare l’innocenza del suo assistito. Ora Giovanni Gambino dovrà trovare un altro difensore o gliene verrà nominato uno d’ufficio. Una procedura che farà slittare anche la prossima udienza e la testimonianza di R., che aveva 14 anni quando insieme a S. di 15 anni hanno assassinato Cristian Sebastiano. Entrambi, tossicodipendenti e residenti nello stesso quartiere, sono già stati condannati a 14 anni e 4 mesi di reclusione, confermati anche nel processo di appello, dove i giudici hanno disposto una perizia psichiatrica che ha concluso come l’abuso di droga dall’età di 12 anni possa avere inciso negativamente sulla loro crescita, ma poi hanno lasciato identica la sentenza di primo grado del Tribunale per i minorenni di Milano.

I tempi della giustizia

I baby killer sono già stati convocati in aula dalla pm della Procura di Monza Sara Mantovani, che però sperava di poterli richiamare al processo a sentenza diventata definitiva in veste di testimoni che hanno obbligo di dire la verità ma l’udienza in Corte di Cassazione è stata fissata a fine maggio 2023 e intanto il tempo stringe per il dibattimento a carico di Gambino, da concludersi entro marzo perché altrimenti potrebbe lasciare il carcere per scadenza dei termini di custodia cautelare di 2 anni, essendo stato sottoposto a fermo nell’aprile del 2021. Con l’udienza in Cassazione a maggio anche per i baby killer il risultato sarebbe lo stesso e per loro il rischio di tornare in libertà è quello di smettere di seguire un percorso positivo di riabilitazione e reinserimento sociale nel carcere minorile dove sono detenuti. In aula la pm ha detto che, attraverso la Procura generale, chiederà quindi che venga anticipata l’udienza del 31 maggio davanti alla Cassazione.