Monza, dopo lo sfratto Morgan scrive al sindaco: "Non metterò più piede in città"

Lo sfogo del cantante Marco Castoldi: "Lo ritenevo un amico"

Marco Castoldi, in arte Morgan, il giorno dello sfratto

Marco Castoldi, in arte Morgan, il giorno dello sfratto

Monza, 7 luglio 2019 - Tradito e deluso. Dalla «vigliaccheria con cui la mia città ha negato il rispetto a un uomo che ha solo e sempre portato le sue origini nel palmo di mano». Marco Castoldi in arte Morgan non si smentisce. Libero e «anarchico». Sfrattato dalla sua casa in via Adamello a Monza venduta all’asta dopo essere stata pignorata, Morgan se la prende pure contro Dario Allevi, «il sindaco che ritenevo un amico». Dice di avergli scritto che non metterà «mai più piede nella città che mi ha tradito». Mica come Vittorio Sgarbi, «uomo di grande intelligenza, di profonda conoscenza e che sa leggere l’arte come pochi al mondo».

Perché «la casa di un musicista, di un artista, è il luogo dove crea e il suo valore non dipende da quanti quadri di Picasso contiene perché è essa stessa il quadro e quando giudichi un quadro non giudichi se la tempera era costosa o era sabbia raccolta per strada», le parole di Morgan dopo la presa di posizione del consiglio comunale di Sutri (Viterbo) in cui l’opposizione ha respinto la proposta di Sgarbi, sindaco della cittadina della Tuscia, di dare ospitalità all’artista al secondo piano di Palazzo Savorelli. Una decisione che l’esperto d’arte ha giudicato «una inaudita ostilità contro il musicista». «Purtroppo - spiega Sgarbi - sono prevalsi pregiudizi e ignoranza. Non si trattava di dare una casa a Morgan dove dormire o mangiare, ma di ospitare il suo studio-museo, cioè strumenti musicali, dischi, libri, spartiti musicali, cimeli della storia del rock, opere d’arte».

Invece «una opposizione ottusa lo ha ha messo sullo stesso piano di uno che reclama un alloggio popolare, facendolo apparire come un privilegiato. Mi vergogno io per loro, per la miseria di argomenti che andrebbero bene se fatti in una osteria, ma che non sono degni di rappresentanti istituzionali che fanno apparire Sutri per quella che non è. C’è più sensibilità nella gente comune che in questi soggetti che in nome di una sterile contrapposizione politica umiliano non tanto Morgan ma la loro città». Sgarbi annuncia che l’artista, se lo vorrà, troverà comunque ospitalità vicino a Sutri: «Da Nepi hanno manifestato la disponibilità ad accogliere lo studio-museo di Morgan. A questo punto la scelta spetta al musicista».

Aspettando la decisione, in ogni caso Marco Castoldi ha già deciso di presentare «relazione al ministero dei Beni Culturali, perché si pronunci su un tema del tutto non legiferato, riguardo al patrimonio artistico in generale e al ruolo degli artisti nel contesto sociale». Oltre alla sua situazione, ha concluso «c’è in ballo anche una questione che riguarda la casa di Battiato», il senso «dell’artista in vita e il ruolo sociale che ha».