A Monza la protesta degli studenti scende in piazza

Ragazzi e genitori uniti chiedono di tornare in classe in sicurezza: "La Dad non basta, frustrati e costretti a vivere dietro uno schermo"

Il presidio dell’Unione degli studenti davanti al Comune e all’Arengario

Il presidio dell’Unione degli studenti davanti al Comune e all’Arengario

Monza, 22 gennaio 2021 - Unione degli studenti (Uds) Monza in piazza ieri pomeriggio, per chiedere alle istituzioni di poter tornare a scuola in sicurezza, aumentando mezzi di trasporto e spazi nelle scuole, per favorire i distanziamenti. I più ferventi i ragazzi del liceo classico Zucchi, insieme agli amici dell’artistico Nanni Valentini, oltre a qualche rappresentanza dell’Iss Enriques di Lissone. Di fatto, complice la pioggia insistente quasi assenti gli studenti delle altre scuole.

"Ci stiamo abituando a vivere dietro uno schermo, situazione che in realtà è una sofferenza e una privazione - dice Bianca Marocco, del liceo scientifico Enriques - questo rende la situazione ancora più critica". Presenti anche alcuni dei genitori che nei giorni scorsi hanno fatto presidio davanti al Palazzo del Comune: "I ragazzi non si sono accorti di essersi addormentati - conferma Carla Trivellini, mamma di tre figli - si sono adattati a questa mancanza di diritti. Chiusi dietro i loro schermi non provano più emozioni, non sentono più bisogni, diritti e doveri, non distinguendo più tra schermo e realtà. Nel nostro Paese le scuole sono rimaste chiuse più molto più che altrove".

Come ha spiegato Francesco Racioppi, rappresentante d’istituto del liceo Zucchi i ragazzi non sono contrari per principio alla Didattica a distanza: "Chiediamo misure chiare per riportare in classe studenti e docenti - dice - trasporti pubblici sicuri e accessibili, finanziamenti per l’edilizia scolastica (problema più antico del Covid 19) e nel breve periodo spazi e tensostrutture per fare lezione in sicurezza; tamponi rapidi a studenti e docenti e termoscanner nelle scuole, per misurare la temperatura a studenti e docenti".

Richieste inviate nei giorni scorsi a sindaco, Provincia e Prefetto, senza avere, ad oggi alcuna risposta: i ragazzi vogliono partecipare alle trattative. Nei giorni scorsi il tavolo delle istituzioni ha programmato un aumento di 31 autobus durante gli orari di ingresso e uscita da scuola, con 186 corse in più, per un totale di 2.482 chilometri coperti per mettere in collegamento la Brianza con i poli scolastici di Monza, Vimercate, Desio e Seregno, ma i rappresentanti degli studenti non sono stati messi al corrente del progetto nel dettaglio.

«La scuola è chiusa da 200 giorni - osserva Gea Magia, rappresentante d’istituto del Nanni Valentini (studentessa di scenografia) - abbiamo chiesto l’aumento dei mezzi, ma anche di avere 6 bidelli per la sanificazione di 54 aule per 52 classi, laboratori, falegnameria. La nostra scuola è al 50% laboratoriale: le attività pratiche non possono essere svolte da casa: mancano spazi e strumenti".

I docenti lamentano la mancanza di contatto con i ragazzi: "Dopo la spiegazione di greco - dice Carlotta Perego, dello Zucchi - l’insegnante ha fatto alcune domande a cui nessuno ha risposto. “Nessuno ha la videocamera accesa, non vi vedo e non vi sento“, ha detto. Oggi sono qui per portare la frustrazione dei miei professori e la stanchezza degli studenti. La scuola è una priorità, perché noi siamo i lavoratori e i dirigenti del futuro".