Monza, latitante a Dubai ma non lo sapeva. Processo da rifare

Imprenditore condannato a 7 anni e mezzo, ma non era stato avvisato del procedimento a suo carico

Processo da rifare, il condannato era latitante senza saperlo

Processo da rifare, il condannato era latitante senza saperlo

Monza, 30 gennaio 2023 -  A una decina di anni dai fatti contestati e a cinque anni dagli arresti, non è ancora ripartito e slitta ancora ad ottobre il processo tutto da rifare per il presunto traffico milionario all’estero di denaro nascosto dietro le sponsorizzazioni sportive a Formula Uno e Rally. Un’inchiesta della Guardia di Finanza di Monza coordinata dalla Procura monzese, che aveva portato nel 2017 a 5 arresti e un totale di 82 indagati ed era partita come uno dei filoni dell’indagine sulla gestione dell’autodromo e che rischia di finire in una bolla di sapone tra assoluzioni e rischio prescrizione. A decidere di ripartire da zero è stata la Corte di Appello di Milano. Si deve rifare il dibattimento nei confronti di Luigi Provini, 65enne imprenditore piacentino condannato dal Tribunale di Monza a 7 anni e mezzo di reclusione e alla confisca di 4 milioni di euro per associazione per delinquere finalizzata all’emissione transnazionale di fatture per operazioni inesistenti (ma non per la contestazione di riciclaggio) perché ritenuto a capo dell’organizzazione criminale che ha nascosto, dietro i contratti di sponsorizzazione di gare automobilistiche di Formula Uno e formule minori, l’esportazione illegale all’estero di 75 milioni di euro. I giudici milanesi, a differenza di quelli monzesi, hanno accolto la richiesta di nullità degli atti del rinvio a giudizio presentata dal difensore di Provini, l’avvocato Attilio Villa, secondo cui prima dell’estradizione era noto che Provini fosse a Dubai ma nessuno lo ha mai informato del procedimento giudiziario in corso per permettergli eventualmente di venire a Monza e non essere processato in contumacia come latitante.

Una questione liquidata nel corso del dibattimento invece dal Tribunale di Monza, secondo cui quella di Provini è stata "una precisa volontà di sottrarsi alla giustizia italiana". Dovrà essere rifatto, su disposizione della Corte di Appello di Milano, ma solo per rivalutare l’accusa di riciclaggio internazionale, anche il processo abbreviato al Tribunale di Monza sulla stessa vicenda che ha visto 4 condanne con rito abbreviato con pene da 1 anno a 7 anni e 4 mesi. In entrambi i procedimenti, inoltre, alcuni fatti contestati stanno andando verso la prescrizione.