Monza, blitz nel fortino della droga: 53 in manette per spaccio

Contestati quattromila episodi per un giro d’affari di almeno mezzo milione di euro. Per due giorni 160 poliziotti hanno setacciato la zona, coinvolti anche gli elicotteri

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di Stefania Totaro

Più di cinquemila pagine di ordinanza cautelare, oltre mille ore di video e migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali da tradurre dalla lingua mandingo del Gambia e dall’arabo del Marocco.

È il lavoro fatto dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Monza e Brianza da ottobre 2019 allo scorso maggio, anche ai tempi dell’emergenza Coronavirus, per stroncare lo spaccio di droga ai giardinetti di via Azzone Visconti, ormai occupati dai pusher. I poliziotti monzesi, in collaborazione con personale di altre Squadre Mobili del nord Italia, dei Reparti Prevenzione Crimine di nord e centro Italia, oltre ad unità cinofile e al Reparto Volo, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Monza a carico di 53 persone (un solo italiano, 31 del Gambia, 3 nigeriani, 3 senegalesi, 2 della Guinea, 1 della Mauritania e 1 del Mali, per la maggior parte richiedenti asilo, e 19 marocchini). Tredici erano già finiti in carcere, altri 25 sono stati arrestati, mentre 2 sono agli arresti domiciliari e gli altri hanno avuto il divieto di dimorare a Monza. Ai destinatari di misure cautelari sono contestate quasi quattromila cessioni o detenzioni di droga di ogni genere, cocaina, anche un po’ di eroina, hascisc, marijuana e persino un nuovo allarmante tipo di sostanza stupefacente chiamato “Garcella“, un pericoloso mix tra hascisc e marijuana, per un valore complessivo di almeno 500mila euro. Droga spacciata ogni giorno, a tutte le ore e alla luce del sole, ai clienti i più svariati, tra cui anche minorenni. Nel blitz, che si è protratto da lunedì scorso per 48 ore, prima bloccando via Visconti e il sottopasso di via Rota-Grassi, poi sorvolando con un elicottero il cielo monzese, sono stati sequestrati due chili di marijuana, 200 grammi di hascisc e altrettanti di cocaina, nonché 10mila euro in contanti. L’inchiesta soprannominata Dedalo per il dedalo di rapporti tra gli spacciatori di varie etnie, coordinata dai pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo e Sara Mantovani, ha bonificato i giardinetti per restituirli ai cittadini. "L’obiettivo era contrastare il fenomeno dello spaccio diffuso in modo non più sostenibile in alcune zone - dice il dirigente della Questura, Davide Sinigaglia -. Siamo partiti dalla zona della stazione, ma lo spaccio si era trasferito in via Visconti". Un fenomeno che, secondo il vicequestore Francesco Garcea, "in una città come Monza aveva assunto dimensioni da metropoli, gestito da gente aggressiva, che portava droga a 40 persone al lavoro sul posto bloccando i giardini. Abbiamo deciso di colpirli direttamente sul luogo dello spaccio intervenendo massicciamente nei confronti di personaggi pericolosi con 160 poliziotti provenienti da 15 città e un servizio che è durato due giorni e che non si chiude qui".