Usmate, molletta di metallo nella pastasciutta in mensa: sopralluogo e nuovo appalto

Il sindaco decide di non rinnovare il contratto per la gestione dei pasti. Per la "svista" multa di 3mila euro

Mensa

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USMATE VELATE

di Barbara Calderola

L’appalto non sarà prorogato in automatico di quattro anni. Dopo la molletta di metallo ritrovata nella pastasciutta di una alunna, il Comune di Usmate congela Camst. Il contratto con il gestore della refezione scolastica, che per la svista ha dovuto pagare una multa di 3mila euro, scadrà il 31 agosto e prevedeva la possibilità di allungare la fornitura senza un’altra gara, ma l’Amministrazione ha deciso di non avvalersi di questa opzione. Preferisce rimettere la commessa sul mercato.

I concorrenti dovranno formulare la migliore proposta per servire 850 pasti al giorno, "la qualità è il criterio che darà maggior punteggio" - rimarca il Comune. Un modo per evitare il massimo ribasso. La decisione è stata comunicata a famiglie e docenti durante una riunione convocata proprio per fare luce "sull’ultimo grave episodio alle elementare Renzi di Velate", spiega la sindaca Lisa Mandelli.

Lunedì, i tecnici di Ats hanno portato a termine un’ispezione nell’istituto per capire come mai l’oggettino metallico fosse finito in tavola. Quindi, la prima cittadina e Luisa Mazzuconi, consigliera delegata all’Istruzione, hanno spiegato il nuovo iter per la mensa scolastica.

All’incontro, anche il preside Daniele Gatti e il tecnologo alimentare che il Municipio ha incaricato, pur non essendo obbligato, di vigilare sulle pietanze. "Il pranzo degli allievi è un tema delicato che vogliamo migliorare con tutti i mezzi in nostro possesso", ha promesso la sindaca Mandelli, che prima di annunciare alle famiglie il cambio di passo, ha informato la ditta Camst. Alla quale nulla vieterà di partecipare alla nuova selezione pubblica e magari di vincerla.

Tranne questo episodio e quello di una decina di budini scaduti alla primaria Casati nel 2021 (Camst si era scusata con alunni, genitori, scuola e amministrazione), "né il tecnologo, né la Commissione mensa avevano mai registrato problemi nel cibo per i ragazzi".