Custode 'arresta' un ladro all'anno: è il record di Mimmo l'Egiziano

Il portinaio musulmano ne ha fatti catturare 35 in 31 anni

Mimmo l'Egiziano

Mimmo l'Egiziano

Monza, 21 agosto 2017 - L'ultima im presa l’ha messa a segno sabato notte. Le sue orecchie drizzate come radar, ha colto al volo il rumore di qualcuno - un estraneo ovviamente - che si introduceva nel suo palazzo, è corso ad affrontarlo, lo ha messo in fuga.  Finita lì? Per nulla, specie quando si ha a che fare con Mimmo l’Egiziano, al secolo Mohamed Salah, 50 anni, da 31 anni guardiano di un condominio signorile in uno dei quartieri più chic di Monza, la zona dei Musicisti, e divenuto il castigamatti di ladri, spacciatori, truffatori, delinquenti.

Perché Mimmo non è tipo che si accontenta. E si è gettato anche questa volta - l’altra notte - all’inseguimento del malvivente di turno. Prima a piedi. Poi, quando quest’ultimo ha estratto dallo zainetto uno skateboard per provare a seminarlo come in un film, Mimmo l’Egiziano è tornato indietro, ha raccattato la sua bicicletta e alla fine lo ha raggiunto.  «Avevo capito subito che c’era qualcosa che non andava, in queste serate in cui le case si sono svuotate e la gente è partita per le ferie, spesso metto la mia seggiola sul marciapiedi e mi metto a scrutare cosa succede. E l’altra sera mi sentivo che c’erano oscure presenze...». E così, alle 5 del mattino, «quando ho sentito il cancello dei box che si chiudeva ma sapevo che non c’era nessuno a casa sono corso a guardare attraverso le tapparelle... e l’ho visto».

Il finale è un film già scritto, «l’ho bloccato all’ingresso del Parco di Monza, gli sono saltato addosso e lo schienato, intanto avevo chiamato la polizia col cellulare mentre mi avvicinavo a quel delinquente: lui continuava a voltarsi per controllare se lo stavo seguendo, ma io mi nascondevo dietro le auto parcheggiate per non farmi scoprire». Gli agenti del Commissariato di Monza conoscono bene Mimmo e le sue abitudini. E in un battibaleno sono intervenuti a “raccogliere” il suo ultimo prigioniero: un ragazzo di 26 anni, sedicente bulgaro (ma ci sono dubbi al proposito, sono in corso accertamenti per risalire alla sua vera identità). Ma come aveva fatto a introdursi nel palazzo? Mimmo l’Egiziano ha risolto anche questo mistero. Mentre tratteneva il suo prigioniero in attesa dell’arrivo dei poliziotti, ha raccolto la sua confessione: il ladruncolo aveva scassinato una macchina parcheggiata nella via davanti al palazzo incriminato e aveva rubato il telecomando che apre il cancello dei box. E i fatti hanno con fermato le sue parole: c’era davvero un’auto scassinata da poco nella via.  E il telecomando che apre il box da cui si era introdotto l’aspirante ladro, è stato trovato poco dopo, su indicazione dello stesso criminale, in una via poco lontano dove lo aveva lanciato nel corso della sua fuga.

Mimmo si frega le mani: «È il mio arresto numero 35 in 31 anni che faccio il custode... Non sopporto i criminali, e ci tengo a fare bene il mio lavoro». E dire che al suo arrivo in Italia, 31 anni fa appunto, «non era stato semplice farsi accettare, la gente guardava con diffidenza il fatto che avessero affidato a un egiziano e per giunta musulmano il lavoro di custode». Mohamed Salah ha però ribaltato tutti i pregiudizi: «Hanno imparato a volermi bene».