Mille bigliettini nel liceo "Qui prigionieri e profughi"

Viaggio nel tempo al Nanni Valentini: gli studenti hanno rivissuto gli an in cui nelle loro aule venivano torturati gli antifascisti e vivevano gli Istriani

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di Cristina Bertolini

Il liceo Nanni Valentini nella Giornata della Memoria ha ricordato gli eventi storici passati dalla Villa Reale. "Col progetto “Qui” - spiegano i professori Laura Ria e Makio Manzoni - abbiamo voluto ricordare che la nostra scuola dal 1943 al 1945 è stata una prigione che ha visto decine di antifascisti rinchiusi e torturati e dal 1958 al 1967 ha ospitato centinaia di famiglie italiane fuggite dall’Istria, dalla Dalmazia e da Fiume, diventate parte della Jugoslavia di Tito. Poi da settembre 1967 è diventata una scuola". Ieri tutti gli ambienti della scuola sono stati disseminati di un migliaio bigliettini mimetizzati con mattonelle e strisce antiscivolo, sulle scale, nelle aule, in segreteria e in presidenza. Chi li pestava veniva invitato a girarli e a leggere la storia passata da lì. Hanno lavorato al progetto circa 80 studenti di 1°, 2°, 3° e 5° A. Nelle scorse settimane i ragazzi hanno incontrato Attilio Paulovich e Roberto Slamitz, profughi dalla Dalmazia e da Fiume. Hanno ricordato ogni angolo della scuola che un tempo è stata la loro casa: "Qui c’era un piccolo spaccio dove facevamo la spesa, qui c’era il barbiere e lì il nostro mini appartamento: 3 metri per 3,5 dove vivevamo in 4". I ragazzi si ritrovavano sotto i piedi i biglietti: "dove oggi c’è l’aula professori - si legge - dal 1948 al 1967 c’era l’ufficio del direttore del campo profughi. La memoria è un diritto. Non calpestarlo". E ancora: "Qui Alfredo Ratti, partigiano, il 25 gennaio 1945 venne rinchiuso, torturato e ucciso. Quando lo condussero al luogo dell’esecuzione, il suo passo era fermo". Più felice il ricordo di Bruna Crisanaz, profuga istriana che nel settembre 1956 venne accolta nel campo profughi con un tè caldo.

"Sono affascinato dalla storia - racconta Federico Chiella (3° scenografia) - mi ha colpito molto pensare che dove noi studiamo, sono successe queste cose". Ieri i ragazzi di prima della scuola media Bonatti hanno incontrato Franco Isman, rappresentante di Anpi che ha raccontato loro la Shoa. Le seconde hanno preso parte alla commemorazione al Boschetto della memoria e le terze hanno svolto un lavoro interdisciplinare.